Citazione:
Originalmente inviato da Uno
Prova ad immaginare di essere una pozza di acqua circondata da altre pozze di acqua che sono gli altri.
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Prima avevo preso l'esempio per me solo pensando al fare bene, ma ora penso al fare male. Quello che muovo io arriva anche agli altri e viceversa, scatenando una serie di cause e concause da cui non si potrebbe più uscire.
Ci si dovrebbe fermare, isolare e poi scegliere un'altra pietra da lanciare o altro fare.
Immagino che il discorso non sia semplice da spiegare e da capire, ho un'intuizione di quel che potrebbe essere.
In questi giorni mi sono chiesta da dove arriva la mia aggressività. La risposta è stata dall'intolleranza, ma poi dico da dove arriva l'intolleranza? che genera la reazione poi di tipo aggressiva è solo per apprendimento... la risposta che mi è appena arrivata sta nell'ingurgitare quel che non mi piace. Ho usato la ragione e la volontà per accettare quel che non mi piaceva come una medicina amara rimandando al momento giusto più avanti per porre un rimedio se non mi fossi adattata.
Funziona come l'intolleranza alimentare, quando si immette poi troppo si ha la reazione esagerata del corpo.
Forzarsi ad ingurgitare cose sgradite crea problemi non solo in me ma anche negli altri che mi stanno accanto i quali generano altre reazioni a catena che mi tornano come le palle di suby, con mazze diverse.
Mi muovo sempre nel fango della palude dopo aver immaginato un piccolo campo di gigli poi spazzati via.
Hai ragione Ray il meno è fatto.