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Vecchio 04-06-2008, 14.13.53   #2
griselda
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Mi sto domandando quanti atteggiamenti di mia madre ho distorto, nella piccola mente di bambina.
Mi rivedo in mio figlio, quando non capisce un appunto o un nuovo insegnamento.

Difficile da comprendere sopratutto la differenza di comportamento di una madre davanti ad un bambino e davanti ad un ragazzo e poi ad un uomo.
Quanto sbagliamo noi mamme eh?
Prima ti coccolo e ti faccio tuttissimo poi inizio a pretendere che tu faccia da te. Ma perchè non l'ho insegnato subito? L'altro rimane sconcertato nella differenza e si pone domande a cui non sa dare risposta. Viviamo in un mondo tutto nostro.
Ci vuole molto dialogo e pazienza quella santa pazienza.

Tutti gli insegnamenti che mi andavano storti da bambina e non ho mai compreso sono diventati motivo di ribellione, che poi ho mantenuto e coccolato durante la vita, come qualcosa da difendere con le unghie e con i denti.
Ma alla fine mi sono difesa da dei buoni insegnamenti che non ho saputo accogliere.
Beh il motivo può essere che non c'era l'esempio, perchè i bimbi imparano molto dall'esempio e se sono soliti a rilevare subito se qualcosa non va tra il dire e il fare.
Ma al di là di tutti i possibili ragionamenti, vedo un non aver trovato il modo di accogliere e far mio il seme guardando più alla forma dell'altro che all'insegnamento stesso.
(Forma che poi ho legato anche alle esperienze che ho scelto mah)

Sono rimasta bambina dentro perchè non ho voluto diventare adulta e qui ci ritorno.
Perchè tra la comodità di rimanere piccoli e non fare facendo i capricci non ho trovato un'opposizione adeguata che mi dicesse: muovi il c..o. E anche con amore e pazienza mi aiutasse ad andare contro al mio egoismo di bambina.
Come prima mi dai tutto e adesso me lo togli? Ti odio. Eggià comodo no? Ma se va ha le gambe come dicevano. Se manca la forza che si oppone a questo è finita, si rimane bambni capricciosi.

Ma daltronde anche una madre spaventata e sola come fa a trovare la forza di opporsi, ci prova ma poi si arrende alla sua incapacità che in primis ha dentro a se stessa. Se non sai dire di no a te non sai dire di no neppure agli altri.
Se coccoli un tuo difetto lo accetterai anche nell'altro e se definisci in te una qualità la amerai anche nell'altro.
Il problema sta a cosa coccolo e cosa denigro mi sa che ho avuto sino ad ora un po' di confusione proprio per quello che ho scritto sopra.
Mi fermo ancora un po' a riflettere.
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