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Vecchio 30-10-2009, 10.08.34   #5
Sole
Conosce ogni vicolo
 
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Rimarcare in che senso? Insistere ripetendosi?
Se si io ci trovo tanta paura in questa cosa, oltre che una gran fatica per chi vuole cimentarsi a dar retta al rimarcatore, soprattutto per il rimarcatore stesso che spreca un'energia enorme in questa paura.
Ci vedo la paura di non essere accettato o dall'interlocutore o da un gruppo. Ho notato che spesso chi ha questo atteggiamento si mette in condizioni di avere un uno contro tutti, però la responsabilità è anche dell'interlocutore che va allo scontro.
A quel punto c'è una completa chiusura alla voce dell'altro, non c'è proprio ascolto e o si lascia perdere o si cambia modo, ma non è sempre facile.
Questa della paura è una visione forse romantica della cosa... forse alleggerisce il sintomo, ma effettivametne c'è chi deve proprio nutrire la propria immagine, il proprio immaginario di se stesso, il proprio presunto potere che vede riflesso su gli altri. Allora convincere insistendo andando allo scontro, sfiancando l'ormai avversario è l'unico modo per soddisfare il bisogno di "grandezza" che si ha, solo che avviene la cosa per me più triste che ci sia in un dialogo e cioè che l'altro lascia perdere, non risponde più, tace perchè non vede vie di uscita, risparmia energia che l'altro sta tentando di prendere. Allora ci sarebbero due modi che mi sono noti: andare fino in fondo resistendo allo scontro, cioè non entrare in conflitto ma tentando il dialogo, o non iniziare se si sa che non si potrà andare in fondo.
Questa vista da chi si trova davanti un personaggio così.
Dall'altra parte ci vedo questo bisogno di affermazione e considerazione enorme oltre ogni ragionevole dubbio...
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Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?

Ultima modifica di Sole : 30-10-2009 alle ore 10.11.18. Motivo: correzioni ortografiche... sobh
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