Azz..gia lo vedo il pusher inglese che spaccia merendine alla ciliegia o con crema al cioccolato
Beh, oltre la battuta, il ragionamento che fa Gris lo trovo condivisibile.
Se pensiamo che la scuola, in un certo senso, ha l'onere di regolare o meglio indirizzare alla regola, oltre che insegnare, è ovvio che qualora ci si trovi nella situazione per cui una parte - dei genitori - è d'accordo con un "provvedimento scolastico" mentre un'altra parte non lo è, questo può generare, nei ragazzi, non solo conflitto ma anche confusione, con evidente ricaduta su un comportamento futuro. Sulle regole che insomma, in futuro, si troveranno davanti e dovranno osservarsi.
Certo l'ho estremizzata un po la situazione ma non mi sento di escluderla a priori, almeno come esempio che comunque per il ragazzo potrà decretare una serie di effetti.
Comunque, guardandola da altro aspetto, direi che la scuola, in un certo senso al di la del suo provvedimento ha voluto dare un indirizzo per una corretta alimentazione, cercando di eliminare cattive abitudini.
Situazione che nel caso detto da Red trova una tutela, ancorapiù alta, da parte dello Stato Britannico.
Qua esulo per cui rientro.
In effetti per la questione che una volta che ci si trova innanzi una "regola" o non la si osserva, anche eludendola, o la si osserva.
Io penso che sia un comportamento " naturale " dell'uomo.
Se non ho la reale percezione che quella regola " è fatta " per me, che mi serve, che ha un fine ( costruttivo ) specifico, io Tizio, tenderò a non osservarla. Addirittura potrei anche affermare che è fatta " contro " di me, dandomi una ulteriore chiave di lettura per non osservarla, rispetto a ciò che voglio fare.