Discussione: Trattenere e Spingere
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Vecchio 13-10-2011, 22.37.24   #51
diamantea
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Originalmente inviato da Sole Visualizza messaggio
Non credo di aver capito bene, mi puoi spiegar meglio?
Il trattenere parte da un organo, una funzione, una parte di se che sviluppa quell'energia che va trattenuta. Immagino una contrazione, un impegno di una parte che sviluppa energia da indirizzare in una direzione. La si trattiene per poi rilasciarla, così oltre il dovuto, oltre il limite di tempo ipotizzo si possa causare una modifica, una trasformazione o un danno, un pò come la somatizzazione che a furia di assorbire energia repressa sviluppa una malattia.
Un ragionamento da verificare.

Anche il discorso di abituarsi a trattenere... parto dal presupposto che il trattenere indica anche una quantità, può essere quantità di energia, o rifiuto organico, in ambedue i casi quantità e tempo potrebbero essere due parametri del trattenere e dello spingere.
Il trattenere è una quantità che teniamo dentro per un tempo, occupa uno spazio dentro di noi, uno spazio che contribuisce a riempire la brocca o contenitore o secchio o come lo vogliamo definire. Se tratteniamo troppo a lungo e troppe cose in una volta rischiamo di intasarci, di riempirci e bloccarci, o di prenderci un'intossicazione.
In questi casi la spinta la vedo come un'azione sbloccante utile alla sopravvivenza anche se di effetti a volte catastrofici, per cui capisco l'importanza di trattenere e vuotare senza spingere, quindi anche l'importanza del fattore tempo, un elemento che a me da molta ansietà ad esempio e mi porta a spingere.

Sulla questione sopravvivenza io credo che tutto ciò che non è consapevolezza è sopravvivenza, quindi se lo spingere è frutto di inconsapevolezza nel gestire il trattenere, è atto alla sopravvivenza di quella parte vitale di noi che rischia di soccombere o danneggiarsi.
Anche questo da verificare, io provengo dalla repressione ed ora mi sto aprendo veramente ma spesso spingo ciò che sale e non riesco a trattenere con la giusta pressione, mi assale l'ansia di non avere tempo a sufficienza per la sopravvivenza.
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