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Vecchio 11-07-2011, 12.08.46   #31
Uno
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Originalmente inviato da nikelise Visualizza messaggio
Uno molto bravo ha detto che il recupero della passione avviene attraverso la memoria , memoria del vissuto .
Tanto che parlando di Amore ma estensibile a tutto , considera la memoria addirittura come sinonimo di Amore .
Uno inteso io? Non ricordo di aver scritto queste cose.

In realtà dovevo/volevo ancora rispondere al tuo penultimo post.

Citazione:
Originalmente inviato da nikelise Visualizza messaggio
Fermo restando che c'e' da dire ancora su cos'e' la volonta',

mi viene facile dire cos'e' la passione .

La passione e' spendere tutto quello che si E' nel fare qualcosa , e' l'essere immersi totalmente nel fare qualcosa tanto da annullarsi in quello che si fa' .

E' questa la passione perche' tutto noi stessi dipende da come riesce o non riesce quel che si fa ,
perche' NOI in quel momento SIAMO QUELLO CHE FACCIAMO con passione.
E' un discorso analogo a quello dell'estasi quando soggetto ed oggetto coincidono e si prova un sentimento di annullamento nel tutto .
Questo sentire in questo modo quello che si fa e' sofferenza , pathos .
La volonta' e' al massimo grado stimolata nel fare con questo sentimento .

Cosi' come la simpatia e' il sentire insieme ( sin ) la stessa cosa tra due persone : si avverte una momentanea fusione tra individui .
Non prenderla a male se correggo una cosa e puntualizzo sulle altre, non sto dicendo che sia sbagliato quello che hai scritto, non completamente, ma che si può chiarire meglio.


Spendere tutto si, ma non quello che si È, bensì quello che si HA.
L'Essere non si può spendere, quello che l'Essere ha acquisito (non beni materiali, anche se talvolta ci si mettono pure quelli) invece si può spendere.

Sull'annullamento possiamo vedere meglio la cosa. Innanzitutto è bene specificare che utilizziamo la parola annullamento ed non annientamento. Questo ci fa capire che operiamo una compensazione che praticamente porta a zero (non al vuoto) qualcosa che abbiamo, cioè la persona/personalità. Lo facciamo in quel momento e per quello scopo. Siamo talmente in comunione con quello che stiamo facendo che non ci serve la personalità per comunicare ed interagire, per relazionarci con la cosa o con l'altro. In questo senso siamo una cosa sola, ma non nel senso che si perde il nostro essere come si legge in certe interpretazioni di filosofie orientali. Siamo una cosa sola perchè non c'è più nulla (in senso assoluto) in mezzo che ci separa con l'oggetto in questione. Ma rimane il nostro nucleo più profondo che non si fonde con altro, si unisce ed aderisce perfettamente pur rimanendo cosa a se.
Quindi banalizzando possiamo dire che diamo ciò che abbiamo, per lo più la nostra persona ed in cambio otteniamo la passione. La passione infatti si definisce in due modi, in senso generale (es la passione per il calcio) e nel senso di qualcuno (es la passione di Cristo). Questo ce la rende estremamente materiale, almeno visivamente, e ci permette di sapere come adoperarla, acquisirne etc...
Con l'imitazione (di cui parlavamo in altro thread, imitazione è diverso da copia etc..) possiamo accedere anche alla passione di altri, invece con il praticare qualcosa possiamo accedere alla passione di quel praticare. Non mi viene passione per il calcio se non lo seguo mai, sebbene ci può essere una predisposizione innata in me per la cosa.


Mi fermo perchè se scrivo troppo si incasina ancor di più.
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