Discussione: Meritare
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Vecchio 03-07-2007, 22.21.03   #2
jezebelius
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Originalmente inviato da Kael Visualizza messaggio
Il "meritum" latino era la ricompensa (materiale) per un lavoro o servigio svolto.
Poi col tempo si è passati ad usarlo anche per concetti più astratti (meritare la stima, il rispetto, etc..)
In soldoni comunque, meritare qualcosa significa essere degni di un qualsiasi tipo di ricompensa (ri-compensare... uhm.. compensare due volte... e a questo può tornar utile il post di Uno qui, tratto dal thread Conscio-Inconscio)

Volevo introdurre l'argomento ponendovi una domanda (che può sembrare banale, ma alla fine dei conti non lo è per niente):
Cosa pensate di meritare?
Se penso di meritare allora mi pare di avere delle aspettative.
In sostanza non penso " Oggi merito questo o quello " e più in generale neanche penso...ad un " merito" astratto.
Forse filossofeggio ma sono entrato in un ottica seguendo la quale se cerco di fare ciò che faccio al massimo delle possibilità - posto che ci riesca - potrò avere qualcosa in cambio e se casomai non ci riesco è perchè o non mi sono impegnato abbastanza oppure è talmente ostica la situazione che non ho visto la cosa da tutti i punti di vista, ma sempre, però, in relazione all'impegno che ho messo nell'azione o nella situazione.
Se vado a lavoro per 6 ore ad esempio ed ho diritto ad uno stipendio quello che farò in più dovrebbe essere retyribuito come surplus, a parte.
Quindi più ho lavorato, dunque ho messo nel lavoro più impegno, e più ci potrebbe essere una ricompensa.
Ma sarà strano...in questo periodo..non penso ad alcuna ricompensa..in pratica " se faccio..avrò...se non faccio..no" ma non ho nulla di definito.
Sarò malato?...
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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