Discussione: I "passaggi"
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Vecchio 19-08-2007, 10.24.58   #11
stella
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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio

Quello che c'entra è che più siamo presenti in un dato periodo di tempo più il ricordo rievocato coscientemente (e con una certa concentrazione... discorso legato al tread delle nuvole se ricordi) sarà fluido, senza interruzioni. Più dormiamo più il ricordo andrà a sprazzi... un fotogramma si quattro no e via così. Occhio che la se non si fa attenzione la mente cercherà di ricostruire il film dai fotogrammi che ha, quindi sembrerà più fluido di quello che è, semplicemente perchè accelera sui punti neri e noi di solito ci accontentiamo della misera memoria che adoperiamo. Ma se la si usa per verificare il grado di presenza ecco che i buchi risaltano eccome e ci si rende conto di quello che anche tu hai sperimentato, oltre a rendersi conto che dormiamo tantissimo.
Dunque non è uno sforzo di memorizzazione che si deve compiere, ma piuttosto essere presenti nell'attimo fuggente...
E' strano come andando indietro a ricordare attimi intensi della mia vita, ricordo tutti i particolari.... i suoni, le voci, i colori, gli odori.... ma ahimè solo per singoli fotogramm, e non per la scena tutta intera....
Si vede che in quegli attimi ero totalmente presente, e senza minimo sforzo di memoria ho davanti a me attimi della mia vita vissuta.... attimi in cui ero consapevole di esserci o anche inconsapevole....
Il più indietro nel tempo che ricordo è un momento in cui ero stata messa su un fasciatoio da neonati e la mamma rigirandomi mi ha messo a faccia in giù, e ho visto il pavimento della stanza come da un'altezza enorme che mi ha dato un senso di vertigine.... solo quell'attimo, il prima e il dopo mi sfuggono...
In quel momento forse non ero consapevole ma presente con tutto il mio essere, per cui quel fotogramma è rimasto impresso per sempre....
Secondo me il fatto di essere presenti e svegli è una cosa che ci succede di tanto in tanto....senza nessuno sforzo cosciente.... quando qualcosa esce dagli schemi cui ci siamo abituati....
Ma essere presenti sempre è molto diverso, come dicono Era e Red l'automatismo di certi gesti ci fa agire "dormendo" perchè agisce l'abitudine e non noi, ma quando qualcosa non è come siamo abituati che sia, ecco che si risveglia l'attenzione....
Penso che siamo più presenti a noi stessi quando proviamo emozioni intense, quando è tutto nella routine anche l'attenzione consapevole di sè si perde nella noia dei gesti quotidiani....
L'emozione, positiva o negativa che sia, forse ci dà un di più di energia che ci risveglia e ci fa essere presenti a quello che stiamo vivendo....
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