Discussione: Matrimoni gay
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Vecchio 16-12-2006, 15.58.43   #30
jezebelius
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Originalmente inviato da jezebelius Visualizza messaggio
Le " carovane " gay " con manifestazioni di piazza se da un lato ostentano una condizione nuova, per come è invece abituata la Società, dall'altro tentano ( o quanto meno suppongo che ne abbiano la pretesa ) di sensibilizzare, forse a torto ( ma questo rientra nella percezione di ognuno ), in quel modo l'opinione pubblica che solitamente è restia al cambiamento volto ad avere la meglio sulla matrice naturalistica................
............. Vero è che a chi non interessa tutto ciò o non fa una piega rimanendo indifferente o invece ne aumenta le distanze.

................Mi pare che la questione possa essere affrontata in termini differenti............................Poi, per questo verso, sarebbe più opportuno affrontare prima la questione re-inserimento proprio perchè molte persone omossessuali si sentono escluse ( o addirittura vengono escluse a forza ) dal resto della collettività.
Questo perchè forse la diversità, proprio perchè manca il rispetto, è più palese in questo contesto, rispetto a come tutti concepiamo la Società, che non in altri settori; almeno per quello che si vede oggi in giro.
Mi autocito poichè è' vero secondo me quanto dice Kael: " Gira gira, non è questione di etero o gay... belli o brutti, alti o bassi... è questione di un'umanità immersa nel sonno che ancora non ha imparato a vivere senza farsi la guerra ed ammazzarsi l'un l'altra..." poichè è la stessa umanità che di fondo rigetta, non curandosi dei problemi che l'affliggono.
E' evidente che questo modo di fare si nota dappertutto e non è difficile trarre le conseguenze di questo comportamento "collettivo " che trasforma in prevaricazioni la parte più profonda di cui ognuno è portatore/partecipe. Solito discorso de " il gatto che mangia il topo ".
E' altrettanto vero che il " Rispetto" per questo modo sociale di ( non ) affrontare i problemi viene declassato ad un genere ( maschile o femminile, di serie A o serie B ) od ancora a sottocategoria quando si tratta di catalogare in merito al tipo di lavoro o carica che si copre nella Società.
Questo mi ricorda il discorso iniziato da altra parte circa il " volere apparire ".
E' altrettanto naturale che col primo( si fa per dire !) contatto, quello visivo, ci viene fornito l'accesso al nostro mondo soggettivo ed in base a questo il singolo si sente in grado di poter giudicare chi si presenta " differente " ( in relazione a quella che viene definita normalità ) o diverso, elargendo un Rispetto minore, a volte inesistente, di come invece non si mostrerebbe, ad esempio, al Presidente della Repubblica.
Insomma il nocciolo è, come dice Kael, il non conoscere i lati oscuri, malati del nostro Sentire e per questo non credo che il problema della pseudo-diversità sia risolvibile in breve tempo. Tale mi pare che sia sempre stato direttamente proporzionale alla evoluzione dell'uomo....posto che questo si sia evoluto col passare dei secoli ovviamente!
Detto questo..partendo dalle azioni che sono in procinto di passare al vaglio ed alla prova di un nuovo tipo di Società si tenta in questo modo di "forzare " ciò che viene rifiutato dalla Societa, cosidetta, Normale.
Ora il problema si può riassuemre in una domanda: Si può sopperire alla mancanza di sensibilità, "forzando " un processo che viene visto come esterno dalla Collettività o meglio come una sorta di prodotto in vetrina dal quale si può rimanere a debita distanza decidendo di acquistarlo o meno? Si può parlare di " apertura " nei confronti di chi è sempre stato percepito diversamente o è semplicemente una forzatura " buonista " che potrebbe non portare con se una reale risoluzione dei problemi?
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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