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Vecchio 09-07-2008, 21.53.23   #5
stella
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Io posso raccontare la mia esperienza: è una vita che lavoro, ho incominciato a 16 anni, prima di tutto per avere quella famosa indipendenza econimica e non pesare sui miei genitori, un po' perchè mi attirava quel mondo che stando a casa non avrei potuto conoscere, e che ha arricchito le mie conoscenze e i miei orizzonti.
Poi mi sono sposata e lavorando in due si era deciso di dividersi i compiti, anche sui lavori di casa, anche se poi andava a finire che i tipici lavori femminili come pulire, lavare, stirare ecc. li dovevo fare io, perchè lui non li sapeva fare.
Poi arrivati i figli si doveva per forza portarli all'asilo nido e alla scuola materna, non avendo i nonni vicino a noi, e questo complicava gli orari e il tempo di stare con i figli..
Poi sono accadute altre cose, ma il filo conduttore che non si è mai spezzato è stato proprio quello del lavoro, con alti e bassi, crisi e riprese...
Se ora potessi scegliere se stare a casa a tempo pieno, fare un part-time o un lavoro a tempo pieno, sceglierei ancora quest'ultimo...
Coi tempi che corrono oggi, è quasi un obbligo, per poter arrivare alla fine del mese, ma questo trovo che sia sbagliato, la società dovrebbe essere strutturata in modo che un solo stipendio possa bastare...
Ora le ragazze devono per forza trovare un lavoro, eppure ci sono anche i casi che vanno controcorrente, uomini che pur di avere la donna a casa si accontentano di una vita più modesta ma vogliono pensarci loro, questo non lo trovo un vantaggio, perchè nonostante l'amore, chi porta i soldi a casa tende a comandare, lo so che così non dovrebbe essere però succede ancora, e la donna si ritrova a essere prigioniera delle quattro mura mentre il marito può prendersi delle libertà perchè lui lavora, sono casi limite ma mica tanto...
Per quanto riguarda gli uomini, ho un collega di lavoro che quando la moglie ha avuto un figlio è andato lui in "maternità" per dare una mano a lei che aveva un lavoro troppo importante e che se sarebbe mancata non è che l'avrebbe perso, no, perchè la legge tutela le lavoratrici madri, ma sarebbe comunque stata messa da parte facendo avanzare un'altra al posto suo; anche questi son casi limite, ma cominciano a verificarsi mentre anni fa sarebbe stato impensabile.
Per concludere direi che sono favorevole al lavoro femminile ma che dovrebbe essere data di fatto la possibilità di stare a casa a chi preferisce farlo, insomma lo stipendio principale dovrebbe bastare alla famiglia, come succedeva una volta.
Poi dipende da tanti fattori determinanti, ma quando si lavora non si dovrebbe rimpiangere di non essere solo casalinga e viceversa, altrimenti si passa la vita a rimpiangere quello che non si è fatto...
Ma oggi non è nemmeno questione di scelta, è una necessità, quindi vedrei bene anche il fatto che le donne inizino a fare una controbattaglia in questo senso, senza nulla togliere alle conquiste fatte con l'emancipazione, qualcosa si è fatto con la somma o pensione versata alle casalinghe a mo' compenso, solo simbolico però, eppure è una cosa che secondo me potrebbe fare la differenza e dare opportunità di scelta....

La realizzazione di una donna è comunque in qualsiasi ambito, realizzarsi in casa è altrettanto importante che realizzarsi sul lavoro, l'importante è essere soddisfatte di quello che si fa e anche vedere la soddisfazione in chi sta vicino...
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