Discussione: darsi
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Vecchio 13-07-2007, 23.50.41   #38
Ray
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Le parole adesso limitano quello che voglio dire, non è prendere essere contenti o gioiosi in se, lo è la differenza di potenziale tra prima e dopo, differenza che c'è se mi accorgo di essere qualsiasi cosa.
Se sono contento e continuo a rimanere contento non c'è alterazione di stato, Sono... percepisco la mia contentezza, che in tal caso non sarà mai manifestata eccessivamente, ma non mi capiterà come di svegliarmi e di accorgermi che sono contento, non so se si capisce.
Quando invece passo da uno stato triste, ma anche sempre contento ma di minore intensità verso uno di maggiore intensità (o minore) ecco che sento il cambiamento, cosa che non è male... è comunque un mini barlume di esperienza... alla fin fine se ci pensate i fatti che ci capitano servono per movimentarci, per farci passare da uno o più stati ad altri stati... nel movimento percepiamo e proviamo una cosa molto simile ad un risveglio... mini... molto mini... infinitesimale.
Che cosa memorizziamo normalmente? Tutti i passaggi... adesso sento un profumo... in pratica memorizzo il passaggio da non sentire quel profumo a sentirlo, poi cammino e vedo tizio, cosa memorizzo? il momento in cui da non vederlo lo vedo... se lo guardo per 2 ore la cosa che comunque più mi rimarrà impressa è la differenza tra non c'era - c'è.
Queste sono le forme, che siano solide o meno, noi percepiamo forme.
Quale è la frequenza di percezione del cambiamento di stato?

So che può sembrare una curiosità inutile, ma corrisponderebbe al tempo di abitudine... al tempo nel quale uno stato "nuovo" diventa vecchio. Quindi al tempo di addormentamento minimo.

Chissà se c'entra qualcosa con quel famoso "ottavo di secondo" ancora noto nel medioevo...
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