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Vecchio 30-09-2009, 20.46.11   #22
Uno
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Originalmente inviato da nikelise Visualizza messaggio
Il latitante era fuori dal mio discorso .
E la pena deve tendere prima di tutto alla rieducazione del colpevole poi solo poi deve avere anche un effetto sulla societa' .


Ok in seconda battuta, ma deve averla o no? Fosse pure come deterrente finchè la società non sia sufficientemente matura, se mai lo sarà.

Quote:

Perche' sarebbe ben ingiusta una pena che avesse solo il fine di deterrente per gli altri se non potese anche tendere alla rieducazione come quando si punisce un vecchio che non ricorda neppure quello che ha fatto.

Io vedo questo limite che deve avere la pena come una grande lezione esoterica sulla capacita' di noi uomini di capire cio' che e' giusto e cio che non lo e' .
E' l'uscita dalla legge dell'occhio per occhio dente per dente con una visione superiore delle cose.
Eh no Nike, questa non sarebbe una visione superiore, ma egoica ed egoista. Primo la giustizia è uguale per tutti, se poi l'umano non ci riesce possiamo esser sicuri che l'universo sistema la faccenda, però bisogna che l'uomo si interroghi sul suo ruolo nello stesso universo.
Siamo fatalisti? Allora che succeda quel che deve succedere ed amen, non muoviamo un dito per nulla e quindi distruggiamo anche i tribunali.
Abbiamo un ruolo, limitato, ma pur sempre agente?
Allora dobbiamo aiutare l'universo ad equilibrare le cose

Io non conosco questo Polansky, ma non mi pare proprio un vecchietto che se ne sta su una sedia a rotelle in un ospizio. In questo caso non avrebbe avuto nessun senso voler a tutti i costi fargli scontare la pena. Stiamo parlando di un tizio che ancora viaggia, va a prendere premi (era per questo che l'hanno beccato se ho capito bene), che tutto sommato fa una vita migliore di tanti di noi.
Sia chiaro che non sto dicendo che deve andare in prigione perchè sono invidioso, ma deve andare perchè è stato condannato, ha comunque vissuto riccamente e senza tanti rimorsi ed ora è ancora in grado di scontare la pena e riflettere su ciò che ha fatto. E' comunque scontata questa pena, primo perchè un conto è andare in prigione a 30 (o quanti ne aveva) anni e poi uscire come un morto di fame ed un conto è andarci a quanti ne ha ora e con fondi sufficienti a non farsi mancare tante cose comunque. Secondo perchè comunque tra una cosa ed un'altra non sconterà sicuramente tutti gli anni.

Vengo più in pieno sul discorso esoterico e/o spirituale. Perchè non potrebbe essere rieducativa la pena scontata adesso? In questo caso, da questo punto di vista, si che sarebbe senza utilità per la società. Non stiamo parlando di un trentenne che poi potrebbe fare commettere qualche altra porcata, però rispetto all'individuo: costringerlo a fermarsi e a riflettere (ammesso che sia possibile) non potrebbe essere comunque una buona cosa anche dal punto di vista spirituale?

Io per ciò che mi riguarda, come hai detto tu, non mi accanirei se commettessero qualche delitto verso di me o contro i miei cari. Per quanto addolorato fossi, saprei che a me nessuna pena del criminale potrebbe cancellare ciò che mi è stato fatto come dolore. Però vorrei se possibile evitare ad altri il mio dolore e se l'unico modo per farlo è imprigionare qualcuno ben venga.
Quindi se il Polansky avesse fatto qualcosa a me direttamente, gli darei tranquillamente la scelta di come vivere il resto dei suoi anni, ma se io fossi un giudice (o comunque un generico pubblico come sono) non potrei mai arrogarmi il diritto di abbonargli un debito che ha verso una vittima.
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