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Vecchio 23-07-2010, 18.40.50   #89
Ray
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Spes ultima Dea, dicevano i latini...


Volevo fare una considerazione sulla discesa di Dante all'Inferno. Come si saprà, ed eventualmente parliamo più diffusamente altrove, l'Inferno è descritto da Dante come un buco conico che scende fino al centro della Terra. Lucifero si trova proprio al centro e da lì si risale dall'altra parte, nell'emisfero opposto, fino alla superficie.

Al di là dei valori simbolici di questa struttura, sui quali si può disquisire pressochè illimitatamente, e che hanno con ogni probabilità un valore centrale alla scelta di Dante di descrivere così il suo viaggio, mi limito ad una piccola considerazione di ordine fisico. Se facessimo davvero, col corpo, il viaggio di Dante, man mano che scenderemmo nell'inferno, il nostro peso aumenterebbe. Sarebbe sempre più difficile avazare... camminando ovvio, a meno di cadere. Se infatti cadessimo la nostra velocità aumenterebbe costantemente, proprio come il nostro peso appunto. Tra l'altro, il peso (o meglio la forza con cui verremmo attratti verso il centro) aumenterebbe secondo una proporzione esponenziale, essendo la forza di gravità inversamente proprozionale al quadrato della distanza. Quando arrivassimo al centro, ovviamente ipotetico, un punto astratto, di lì non potremmo più muoverci. E infatti Dante, aiutato da Virgilio, ci fa una specie di giro attorno, immaginando il centro all'interno di Lucifero.

Questo, fuor di metafora, spiegherebbe l'aumentare costante delle difficoltà a muoversi e del "peso dell'anima".

Mi si potrebbe far notare che Dante non conosceva la gravitazione... io però non ci credo. Forse non la conosceva nei termini espressi dagli scienziati, ma conosceva a fondo le Leggi della Natura, molto più a fondo degli stessi scienziati moderni. La maggior parte perlomeno.
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