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Vecchio 17-11-2007, 00.29.36   #17
gibbi
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L'ho sentita al notiziario di ieri .... molti quotidiani non ne hanno fatto cenno alcuno.
Un magistrato di Torino ha respinto la richiesta di custodia cautelare (carcerazione) avanzata dal P.M. nei confronti di una quaratina di imputati per spaccio di droga , ritenendo che applicati i
benefici che la legge penale a vario titolo riconosce e sommata la riduzione di pena a causa dell'indulto , questi "signori" alla fine del processo non avrebbero scontato un solo giorno di prigione . Sulla base di un semplice "calcolino" , ha ritenuto non sussistere motivo alcuno per arrestarli.
Magari poi vediamo di capire qualcosa in più del punto di vista del principio di diritto applicato da questo magistrato ( la procura della repubblica ha GIUSTAMENTE presentato ricorso in Cassazione ) , ma tralasciando per il momento tutte le comunque forti perplessità "giuridiche" che tale provvedimento suscita , quello su cui mi sembrava opportuno riflettere e che si ricollega all'altro problema affrontato nel 3d "sicurezza e immigrazione " è la rilevanza politica di quanto accaduto.
Vediamo intanto il ragionamento-calcolo fatto dal magistrato ....: l'imputato può richiedere un rito processuale alternativo che porta a fortissime riduzioni di pena , poi ci sono le attenuanti generiche che risultano applicabili a qualsiasi delinquente = non più di sei anni di reclusione dedotti tre anni di pena condonati dal recente indulto= immediata possibilità per il condannato di accedere a misure alternative alla detenzione > >> ZERO giorni di carcere .
Da qui la decisione del magistrato (in aperta violazione di legge) di respingere la richiesta di carcerazione presentata dalla procura, richiesta di per sè più che giustificata dalla sussistenza di gravi indizi di colpevolezza e dalla reale esigenza di un provvedimento cautelare .
Si è detto che la richiesta rivolta al magistrato da parte dell ' ufficio del P.M. di procedere alla cattura di questi indiziati , fosse stata stata preceduta da indagini complesse dell'autorità giudiziaria e dei carabinieri , l' accertamento di un omicidio , l'individuazione dei sicari e dei rapporti tra la criminalità organizzata del sud e quella della città di Torino e l'individuazione dei verosimili responsabili di un importante traffico di droga .
Di 39 richieste di carcerazione ne sono state respinte ben 34.
L'ennesimo caso di ingiustizia penale .....

Ora , pare un provvedimento con un forte sapore di provocazione , una denuncia( ad opera di un giudice stavolta) contro un sistema legislativo penale che non permette alla stessa giustizia di funzionare , sa tanto di protesta contro l'inerzia della politica che non si decide ad intervenire e tutto aiuta in questa situazione di degrado, anche la protesta dei magistrati , ma .... intanto altri 34 "signori" a piede libero .
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