Discussione: Vegetarianesimo
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Vecchio 10-04-2010, 12.12.59   #28
Uno
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Ho scritto praticamente tutto nel post numero 11, ma qualche particolare può essere aggiunto:

Citazione:
Originalmente inviato da Sole Visualizza messaggio
Quando si fa un trapianto di organi è fondamentale che il corpo del donatore non sia morto da più di 3 minuti (correggetemi se sbaglio) altrimenti l'organo è morto e non serve più.
Il rischio che comporta questa cosa è che l'organo è che l'organo vivo porti con se la memoria del donatore. Ma l'organo la può portare perchè era ancora vivo. Se l'animale è morto la memoria, quel campo (non so definirlo meglio) elettrico e vitale sparisce e quindi non c'è tutto questo pericolo, secondo me, di acquisire grossi ricordi ed istinti bassi animali.
Intendevi se l'organo viene espiantato e lasciato sopra un tavolo senza nessuna cura? Non so esattamente i tempi, che poi sicuramente varieranno da organo a organo, comunque se non sono tre minuti saranno tempi brevi. Il cervello anche senza tirarlo fuori se rimane senza ossigeno per 5/6 minuti in condizioni comuni si danneggia in maniera permanente ed inizia la morte.
Quindi un organo messo su un tavolo senza soluzioni fisiologiche, senza abbassare la temperatura per evitare la proliferazione batterica etc... inizierà a morire velocemente.

Però la morte fisica è più veloce della "morte" o meglio del solvimento energetico.
Il che non vuol dire nulla comunque però....

Citazione:
Originalmente inviato da 'ayn soph Visualizza messaggio
Tutto può essere ma quando si parlava di morte e di morti mi sembra che una certa energia poi sopravviva e certamente non potrei paragonare un uomo ad un animale, il fatto dei 3 minuti non saprei ma mi sembrano pochini.
Altro componente a cui facevo riferimento e forse sottinteso è che intendevo di evitare la carne in certi periodi della vita dove lo stesso organismo ti avvisa che non la vuole. Ma non vorrei fare un dibattito acceso, per me è così poi ognuno si regola di conseguenza. Ultimo particolare risale a molto tempo fa, quando se non ricordo male, si credeva che mangiando l'altra persona e in sostanza il cannibalismo e altri riti facevano perno sul fatto di assimilare il soggetto che si andava a uccidere e poi mangiare. E questo immagino indiscriminatamente e non vorrei sbagliarmi ma usanze del genere o credenze del genere ci sono anche oggi non in quella forma ma una derivazione si.


Citazione:
Originalmente inviato da 'ayn soph Visualizza messaggio
appunto qui si sta andando oltre il vegetarianesimo
dico solo questo e poi chiudo, quando a volte acquisto la carne e poi portandola a casa (specifico compro la carne in un negozio affiliato con la stessa Azienda Agricola controllata) appena la metto a cuocere già sento quello sgradevole sapore che poi immancabilmente nel piatto diventa va bhè...............
quindi anche io mangio la carne ma il mio corpo attraverso l'olfatto mi dice che "non ci siamo" e non avendolo detto prima cercavo nella teoria di confermare la pratica che io ho. Quindi alla fine non si tratta neppure di girarci troppo intorno, nel senso:
diciamo pure che la carne animale non contiene in se traccia del vissuto e quindi della coscienza dello stesso, i riti antichi cruenti e anche quelli con il sangue non avrebbero un riscontro reale (eppure ci sono dei riti occulti ed esoterici che non conosco ma che immagino abbino una valenza), insomma non sia vero nulla di quanto sto dicendo, resta sempre la pratica.
Ho l'olfatto guasto? bene. Cosa dovrei aggiungere? Nulla
Spostiamoci di piano, l'aria è piena di porcherie... però se fai una corsa devi respirare di più per forza.

Potresti andare in giro con una mascherina, con una bomboletta di aria pura, andare a correre solo dopo che con un elicottero ti sei fatto portare in alta montagna etc... ma se corri devi respirare un pò di più.
Non puoi limitarti a dire: "l'aria è piena di porcherie, adesso trattengo il respiro"

Se fai un certo tipo di lavoro devi mangiare alcune cose, puoi farti preparare delle flebo con delle sintesi chimiche di alcune sostanze (cosa che poi in maniera simile fanno certi vegetariani con integratori vari) oppure utilizzare quella meravigliosa macchina che è il tuo corpo.


Il problema principale sono gli eccessi, qui in Italia dagli anni 50/60 del primo benessere economico c'è stata la cultura della carne a pranzo e cena tutti i giorni, soprattutto in ambienti contadini, ma anche nelle città non si scherzava.

Invece, rimanendo al discorso che ognuno deve regolarsi da se, che ognuno fa attività diverse (e non intendo solo fisiche) ritengo che una volta a settimana di carne nel senso più stretto o anche meno è più che sufficiente, poi affettati (che come quantità e lavorazione sono diversi dalla carne in senso di fettina e simile), pesce etc... e diversi giorni e/o pasti solo di cereali, legumi etc...

(non mi riferisco a te Ayn, parlo in generale)

Trovo più che giusto sentire il corpo e ciò che desidera, purchè il sentire del corpo non sia influenzato da convinzioni della mente.
Il giovane che non ama mangiare spesso carne senza aver mai sentito parlare di vegetariani e simili, o che al limite non la volesse proprio potrebbe essere una cosa naturale e non andrebbe forzato. Invece se uno fino al giorno prima la mangia, poi legge un opuscolo ed inizia a sentire repulsione non riesco a metterlo tra quelli che hanno preso coscienza di qualcosa.


Breve parentesi, i riti esistono ma non si fanno con le padelle ed il mestolo di legno, come farsi una doccia non è uguale a farsi benedire con l'aspersione, o il bagnetto dei bambini non è uguale a battezzarli.
Uno non è connesso