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Vecchio 04-02-2011, 00.39.52   #100
Sole
Conosce ogni vicolo
 
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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
In una fase che io ritengo piuttosto avanzata del nero, il vissuto del Ricercatore si può riassumere grossmodo così: mi conosco, so di quelle parti di me che mi frenano nel cammino e so anche cosa dovrei fare e come dovrei essere per riuscire ad andare oltre ma so anche con assoluta certezza che è del tutto impossibile. Come si può facilmente immaginare non è la situazione più piacevole del mondo.
Il precedente lavoro ha fatto emergere tutte quelle caratteristiche che di fatto impediscono il cammino e tutta una serie di passaggi: ego, importanza personale, appetiti che dominano, tendenze proprie o ereditate che prendono il sopravvento, sonno e la lista può essere lunghissima. Di questa lista fanno parte delle cose assai pericolose, come il desiderio di fermarsi, la paura di abbandonare ciò che ci frena ma ci piace e simili... complessi che entrano in conflitto con quella parte che invece vorrebbe avanzare ma che finisce spesso in ombra, che è debole. Che non basta. Che in certi momenti non percepiamo neanche.
Ebbeh... che Nero sarebbe sennò?

Arrivati a quel punto si sa ormai benissimo come si dovrebbe essere e cosa si dovrebbe fare: in sintesi, diversi da come si è e molto, molto di più. Ma non ci si riesce. Si fa un po', c'è un barlume, ma poi si ricasca. Ci si rialza, sempre con maggior fatica e si fa un altro sforzetto, poi si ricasca. E aumenta la difficoltà a fare sforzi, aumenta il desiderio di non farli. E si fa sempre meno, meno di quel che si potrebbe, con però la lucidità che resta: la consapevolezza che si sta facendo meno, poco, troppo poco e che non siamo capaci di fare di più e meglio.
E' una condizione terribile, un limbo infernale in cui nasce la depressione. Depressione non in senso emotivo, o almeno non solo, ma la sensazione fisica di essere in una depressione.
Se qui dove siamo subiamo maggiormente le influenze della materia o del male o del demonio, chiamiamolo come meglio ci piace, allora avvicinandoci sempre di più al Nero è chiaro che ci si appesantisce come accennava Ray più su, e più si è vicini alla materia grezza, più leggi si subiscono e meno possibilità di movimento abbiamo. Tutto si potrebbe fermare, si potrebbe rimanere invischiati li, incapaci di uscirne, di muoversi, di respirare e tornare a galla ogni volta.
Si sa cosa e come si deve fare, ma prorpio nonsi riesce a fare. Ci vuole un grande sforzo e una buona volontà.
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Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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