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Vecchio 04-02-2007, 01.44.59   #6
Uno
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Originalmente inviato da 'ayn soph Visualizza messaggio
per me invece la differenza tra il parlare e lo scrivere la noto tra gli argomenti da trattare (un po come dice Era), nel parlare, se non sono "padrone" dello stesso risulto un po stentato, ma solo in quel caso.
No scusa e invece se scrivi (al posto di parlare) di una cosa di cui non sei padrone che fai?
Ovvio che non parliamo di andare a fare ricerche per imbastire... quello oltre che essere non produttivo (a meno che non si parli di alcune singole nozioni nel discorso in generale) mi sa anche di falso.... io intendo scrivendo di propria penna o tastiera.....

Comunque pur condividendo il discorso della padronanza dell'argomento, nell'espressione alla fine vige la stessa regola dell'ascolto/lettura: l'attenzione, più ne metto e più mi esprimo... attenzione non significa razionalizzione... non solo, anche ma insieme alla spontaneità...
Sembra un pardosso... se ci ragiono non sono spontaneo... un cavolo... se il mio ragionare è ben integrato, senza sforzo... posso pure essere spontaneo, il discorso si complica quando (come in tutto poi) cerco di "trovare" un utile personale da ciò che dico... insomma i soliti discorsi di importanza personale, li si distorce tutto, primo perchè non esprimo me stesso ma quello che credo possa comodarmi, secondo per quanto me lo nascondo tento di far capire che conosco una cosa che in realtà non conosco...
Insomma attenzione = mettere l'anima... ho solo complicato ed espanso un pò quello che ha scritto Ayn due post fa.
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