Discussione: Il Karma
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Vecchio 28-06-2007, 14.38.35   #7
cassandra
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Originalmente inviato da jezebelius Visualizza messaggio
Sul divenire consapevoli...più o meno sono d'accordo...ma non mi torna qualcosa...
Secondo te...c'è qualcuno che Giudica. Se si..Chi potrebbe essere?
Le azioni, positive o negative, sono tali rispetto a chi e rispetto a cosa? Nel senso...il punto di vista che abbiamo noi umani secondo te è lo stesso di quello " divino"?
Poi il Tale che ci giudicherà lo farà in base al parametro umano o in base ad un suo parametro?
Ma qui mi sorge un'altro dubbio: se noi abbiamo un parametro nostro e con il raggiungere una consapevolezza si presume che lo si voglia abbandonare, come possiamo, da subito, conoscere quelo divino che si presume, si trova più in Alto?
Mi hai spinto a riaprire vecchi testi ed in effetti le mie reminiscenze erano un po' confuse... La teoria del Karma riconosce il libero arbitrio,quindi professa che ogni uomo è responsabile verso se stesso e nei confronti dell'umanita',essendo noi a gestire la vita; i comportamenti che assumiamo sono determinanti rispetto ad una prossima esistenza,che sara'tranquilla o infelice a seconda delle scelte individuali.
Nell'induismo ogni anima è collegata ad una coscienza superiore (Sè Superiore)che funziona da contenitore delle nostre esperienze.
Quando il corpo termina un ciclo vitale,l'anima passa in una dimensione dove rivede tutto cio'che ha compiuto durante quel percorso terreno e sulla base del giudizio prodotto,sceglie la successiva rinascita (per cui è l'anima giudice di se stessa..).
Se noi riusciamo a seguire le regole etiche e morali in modo responsabile,ascoltando anche la coscienza in modo responsabile compiremo un' opera buona ed utile...la spinta all'azione nelle persone(come concetto generale) è un processo naturale,bisogna pero' imparare ad indirizzarle dal momento in cui si inizia ad essere consapevoli che queste determineranno meriti o demeriti.
Infatti chi vuole evolvere spiritualmente deve necessariamente allontanarsi dalle energie negative,dai desideri fini a se stessi,dal bene visto e vissuto come mero interesse personale,soprattutto perchè siamo semplicemente di passaggio l'attaccamento alle cose del mondo non ha senso di essere...uno strumento per aiutarci in questo percorso è lo yoga,una pratica con la quale si puo' raggiungere appunto la liberazione della mente dall'egoismo,un rafforzamento della volonta' e della propria coerenza...diciamo che in fondo il non attaccamento resta l'unico mezzo per realizzare una vita felice..
Il nostro punto di vista non è Divino perchè spesso sopito,ma attraverso la Via della conoscenza si puo'ambire a comprenderlo,in quanto noi stessi siamo parte dell'Universo dal quale ci siamo separati, ma da cui si puo'ritornare attraverso la purificazione nei vari cicli di rinascita.
Spero che qualcuno mi dica se sto dando la giusta interpretazione...
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