Discussione: l'abbraccio
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Vecchio 04-03-2009, 11.38.27   #16
dafne
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Originalmente inviato da Sole Visualizza messaggio
Se il rapporto con il proprio corpo non è buono sarà difficile avere un buon rapporto con un abbraccio, se non si può sentire il prorpio calore non si vorrà sentire quello di altri.
Questa frase mi colpisce, pensandoci mi sono ritrovata a chiedermi se nasciamo consapevoli del nostro calore, del nostro corpo.
La risposta deve essere evidentemente no, sia per l'esempio dei neonati citato sia perchè chiunque abbia letto qualche riga di puericultura (o che abbia avuto un figlio) sa che i bambini ad un certo punto soffrono di quello che viene definito "trauma da distacco" ovvero il momento in cui cominciano a definirsi come esseri unici e non come una sorta di prolungamento della mamma...

La cosa però si complica un pò se riflettiamo su quanto dice Sole sulle persone che lasciate in isolamento arrivano a impazzire si ma anche a morire pian piano...

Ecco,pensando a quanto l'essere umano abbia bisogno di questo scambio di energia mi è capitato di pensare che, sempre per logica, se messo da solo e privo di interscambio soffre fino a deperire bisogna quindi pensare che quel "qualcosa" che scambia non sia inesauribile.
Insomma c'è un'energia in noi che però per essere a un buon livello deve essere interscambiata con qualcun altro, come se non fosse generata da noi ma in qualche modo ci attraversasse.

Qui però, oltre a chiedermi se non sono OT in maniera indegna , mi vengono in mente persone che vivono da sole in mezzo alla natura senza grossi problemi...lì credo però che vi sia comunque uno scambia che sia con la natura o con dio...qualcuno però è sopravvissuto in prigionia isolato in egual modo..anche li però credo che un pensiero a qualcosa di più grande lo abbia salvato..

L'unica cosa che mi pare insindacabile è che la qualità di vita di una persona migliori con i contatti con gli altri, o più che con gli altri in sè con quello che gli altri veicolano come noi, un qualcosa di energetico.

Pensando a come ho vissuto gli abbracci e a come inizio a viverli ora credo che la fisicità dei gesti sia una sorta di anticamera per arrivare a quanto i saggi riescono a percepire anche solo sfiorando un fiore.

Qui però mi trovo a pensare che sfiorare un fiore è comunque sfiorare un qualcosa di bello così com'è per quel che è mentre quando abbracci qualcuno al di là del suo sudore e del suo odore ( scusa Sole ma ammetto che la visione mi ha inquietato ) abbracci anche tutto il suo mondo, le sue gioie le sue inquietudini il suo..ehm..vibrare..e qui se le vibrazioni si scontrano invece di armonizzarsi capita che uno dei due, se non tutti e due, si irrigidisca. Può essere?
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