Discussione: Viviamo la non-vita?
Visualizza messaggio singolo
Vecchio 10-07-2008, 14.36.18   #8
griselda
E' praticamente nato/a qui
 
L'avatar di griselda
 
Data registrazione: 07-01-2006
Messaggi: 8,029
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Si, sono d'accordo. Ma l'aforisma va oltre e getta uno sguardo sull'intrinseca miseria dell'umana condizione. E' anche carico del peso del vissuto di questa miseria, della sua percezione.

Anche ove sappiamo scegliere, per aver imparato a farlo, anche ove sappiamo volere, per essersi allenati allo sviluppo di questa capacità, anche ove riusciamo addirittura a realizzare qualcosa, mettiamo pure molto, lo sguardo umano, anche e soprattutto dell'umano che avanza e vuole avanzare, sarà perdutamente teso a quel che non è ancora e, per impossibilità a valutare perfettamente il non noto, a quel che mai sarà.
Almeno questa è la percezione di Cioran... che ne deriva una disperazione, una condanna insindacabile al "non" dovuta alla stessa umana natura.

E' vero che la capacità, da svilupparsi forse non sappiamo ancora bene come, di valutare eppoi di vivere il presente, con tutte le sue manchevolezze si, ma anche con tutte le sue realizzazioni, è un sollievo a ciò Ma, in quanto sollievo e proprio per l'umana natura, è destinato ad essere temporaneo perchè, appena percepito il presente, al momento in cui sorge la spinta ad avanzare ancora, ecco di nuovo ricomparire il "non", la mancanza, la tensione verso, la miseria.

Scavarsi bolle di paradiso in mezzo all'inferno... scoppiata la bolla, l'inferno resta.
Visione lucida quella di Cioran, quasi insostenibile. Forse è superabile... a lui pare di no, anche se io ci credo invece.
Si lo è , credo perchè il desiderio è la forza della vita ma allo stesso tempo questa se si trasforma in brama diviene morte.
Vedere questo in se può portare a rimanere immobiili che assomiglia già alla morte.
Quindi si può solo fare con distacco, perchè se il desiderio è vita e la brama è morte si può solo tendere a... ma senza morboso attaccamento e consolarsi con bilanci che fanno si che si possa tenere presente nel presente il passato senza per questo volersi catapulare in un futuro pieno di risultati.

Oggi pulivo un oggetto in casa e lo guardavo e mi dicevo: quando non lo avevo lo desideravo, quando l'ho avuto ho esultato, ora non lo degno neppure di uno sguardo se non quando mi serve e mi da noia pulirlo, questo non è aver scelto questa è brama di possesso che poi porta a dimenticare l'oggetto e il nostro desiderio che ci ha portato a possederlo, in pratica mi sono scordata il "non" e per questo non riesco più a gioirne, se noi guardassimo solo il desiderio e tenessimo presente solo quello, forse potremmo distaccarci sia dai rimpianti e dai rimorsi, insomma dalle non realizzazioni.
L'esempio non è dei migliori ma mi veniva solo questo. Che ne pensi?
__________________
------------------------

ORDINE RITMO ARMONIA
griselda non è connesso