Discussione: Repressione
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Vecchio 29-06-2011, 02.17.52   #29
Ray
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Originalmente inviato da diamantea Visualizza messaggio
Pensavo Ray in relazione a quel che dice Uno che ci sono malattie asintomatiche, quando la malattia compare è già troppo tardi, potrebbe essere questo per analogia un esempio di inconscio che non ce la fa?
Ritenevo che lavorare sul sintomo fosse una limitazione ma alla luce di quanto dice Uno è importante averli e poterci lavorare, quanto meno si evita di far progredire il male in attesa di capire o di qualcuno che ci faccia capire da dove viene questo male.
Mi chiedevo se i sogni si debbano considerare come un sintomo o sono altro.
Oggi dopo l'ennesimo sogno sono andata in reazione, ho pensato di smettere di elaborarli, forse vi dedico troppa attenzione. Ma poi penso al momento non ho altro materiale su cui lavorare per cui mi tengo i miei sintomi e intanto faccio visto che fare è meglio di non fare.
La domanda che mi fai non la capisco bene, ma volevo puntualizzare un'altra cosa.
Non mi pare che Uno abbia parlato di malattie asintomatiche. Se lo ha fatto io non me ne sono accorto e comunque lo troverei strano e dissentirei.
Non esistono malattie asintomatiche... sarebbero malattie senza effetti. Questo indipendentemente se consideriamo i sintomi come effetti diretti della malattia o come modi di risposta alla malattia o come entrambi.
Ha detto solo che noi non vediamo mai la malattia in se ma ne vediamo solo i sintomi e solo dopo, quando compaiono. In pratica noi sentiamo la risposta... o percepiamo il calore di una fiamma invisibile. D'altronde noi non vediamo direttamente la luce ma l'effetto che questa ha sugli oggetti e via così, si possono trovare molti esempi che, come questi, reggono e non reggono pur rendendo l'idea.

Quindi noi non vediamo il nucleo represso (altrimenti non sarebbe represso) ma percepiamo i sintomi, gli effetti, che questa repressione ha. E' chiaro che c'è una correlazione, pur se essi non sono in effetti il nucleo. D'altronde se reprimo rabbia e mi viene male allo stomaco so già che non sto reprimendo lo stomaco.
Questo solo per dire che non possiamo far altro che lavorare sui sintomi, dato che non abbiamo altro.
Diverso il discorso che posso fare quando so che reprimo... posso, come diceva Uno, lavorare per mettermi nelle condizoni di non reprimere. Nulla. Posso cercare di diventare uno che non reprime.

Il primo passo (e anche il secondo e il terzo...) è ascoltare. Sentire... desiderare di sentire. Andare incontro a ciò che sentiamo, indipendentemente se ci paice o no... anzi se non ci piace meglio, è sicuro una cosa che tenderemmo a reprimere. Bon, il discorso sempre quello è...
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