Discussione: Repressione
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Vecchio 29-06-2011, 11.13.31   #31
Uno
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Beh, Tea non ha scritto che io ho detto che esistono malattie asintomatiche.
Ha scritto "in relazione" a quello che dicevo io... e poi le malattie asintomatiche ce l'ha messo di suo.

Comunque esistono queste malattie asintomatiche? NI.
Lo stato di essere malato impone che rispetto allo stato di essere sani deve esserci per forza qualcosa di diverso nel corpo, se no non ci sarebbe malattia. Però, e forse è questo che intendeva Tea, quando esce il sintomo la malattia è già nata, a volte anche da un pò se parliamo di sintomi identificabili senza diagnostiche particolari... in sostanza come abbiamo già detto in passato, il sintomo è già l'organismo che procede verso la guarigione, che poi ci riesca o meno. Più è evidente il sintomo e maggiore è lo sforzo dell'organismo per debellare la malattia.

Quindi lavorare su un sintomo è una limitazione?
Si in un certo senso, ma se non possiamo fare altro?

I rimedi, le cure, il comprendere gli errori etc... non sono mai per ciò che è già successo o quello che sta succedendo nel presente, sono sempre per il futuro.
Quindi pazienza se oggi solo dopo che ho il naso tappato posso iniziare a curarmi, o meglio ad accettare di guarire, un domani saprò che se mi metto sudato sulle correnti di aria.....
Questo è un punto molto importante, è ciò che genera sensi di colpa deleteri. Se sono sensi di colpa momentanei e tesi a farci muovere ok... ma stare immobili a crogiolarsi sui sensi di colpa è assurdo. Dobbiamo sempre tenere a mente che ciò che è stato è stato. Che è andata così perchè con quelle condizioni non poteva essere diversamente, quello che possiamo fare è "solo" studiare le condizioni per far si che in futuro ne poniamo di diverse per far andare le cose in maniera diversa.
Questo implica lavorare anche sul passato, per esempio chiedendo scusa a qualcuno o perdonandolo. Uno (non io) penserà, ma tanto se ormai è stato quel che è stato a che serve? Serve perchè quegli atti ci cambiano e quindi gettano le basi per nuove condizioni che in futuro ci faranno agire diversamente.
Non lavoro con il passato per aggiustare il passato, lavoro per rendere migliore il futuro iniziando, per quanto in embrione, dal presente.

Sembra che sia andato fuori discorso, in realtà anche con la repressione funziona così
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