Citazione:
Originalmente inviato da turaz
mi capita spesso di notare nei momenti in cui riesco a rallentare i ritmi interiori e a osservare un pò di più di come arrivino "messaggi" dalla realtà che ci circonda relativi al nostro percorso.
Quei momenti li chiamo di "grazia".
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Non sono tanto d'accordo, se "riesci" a volontà (ho nerettato) non sono momenti di grazia.
La "Grazia" è qualcosa che sfugge al nostro controllo, arriva quando meno ce l'aspettiamo dall'Alto... un condannato ad esempio non può darsi la Grazia da solo, deve essergli concessa da qualcuno a lui "superiore", che nell'esempio può essere il Re o qualche alto funzionario di corte. Un condannato può a volontà, da solo, fare qualcosa per fuggire, evadere, ma non può Graziarsi...
Quindi questi momenti di Grazia arrivano da livelli più alti del nostro, se invece siamo noi a procurarceli volontariamente non sono grazia.