Discussione: Resistenze
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Vecchio 08-04-2010, 17.45.04   #4
dafne
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Azz..lo sapevo che dovevo restarne fuori

Dai, scusa, battute a parte..una forza passiva? Faccio fatica ad accettarla come definizione perchè associo alla forza, di qualsiasi tipo mi venga in mente, un movimento, un lavoro, un'energia...forse perchè per passivo intendo statico, comunque fermo.
Puoi farmi un esmpio di forza passiva?

Detto questo se per resistenza intendiamo una sorta di rifiuto, un blocco verso un pensiero (visto che siamo in filosofia..) la positività o la negatività secondo me dipendono in buona parte da cosa cerchiamo di frenare, resistendogli appunto, e quali sono i risultati finali.

Confrontarsi su un'idea ad esempio. Naturalmente posso provare una certa resistenza a farlo perchè dovrei mettermi in discussione. La forza che in quel momento "scorre" in modo più impetuoso è quindi quella di lasciar perdere e fare altro, se opero una resistenza consapevole a questa forza (la fuga) dovrò entrare in tensione (quindi non ci vedo passività) e sforzarmi di superare quel vento contrario.

Se invece assecondo la forza e scappo, diciamo così, non avrò opposto resistenza, sarò allora rimasta passiva di fronte a un atteggiamento subendolo. Non avrò subito pressioni creando tensione ma non avrò nemmeno colto l'occasione per alzare un pochino le mie tolleranze.

In questo senso la resistenza può essere positiva.

Negativa diventa quando pur consapevole di dover esercitare una resistenza al pensiero di fuggire (per rimanere in metafora, spero che sia un pò chiara) lascio stare, parte di me però rimarrà in quel desiderio inespresso (che diventano poi i rimpianti) e la resistenza si porrà in modo sotterraneo e logorante.

Bon, questa è l'idea che mi son fatta..
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