Discussione: Problemi
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Vecchio 15-10-2008, 02.14.21   #12
jezebelius
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Mah...direi che manco io so bene quale meccanismo si attiva.
Devo dire che mi pare di operare una cernita tra ciò che reputo più urgente e ciò che invece non lo è. Ma anche partendo da questa catalogazione aspetto che mi si prospetti davanti.
Primo, perché penso che pensarci prima del tempo sia dispendioso ma ovviamente non disdegno di guardarlo anche da lontano, come per tenerlo sott'occhio, direi pronto a modificare una potenziale strategia. Più nello specifico rimango si in attesa ma abbastanza - se così si può dire - attento a quello che può/potrebbe divenire un qualcosa da risolvere; nel momento però continuo a fare quel che che faccio.
Secondo, collegato al primo, credo che sia indispensabile avere una qualche visione della cosa ovvero cercare di analizzarla nella misura in cui è possibile in relazione alla vicinanza o lontananza ma non oltre. Come avere un limite insomma oltre il quale sarebbe inutile - e dannoso - provvedere.
Non so, poi, se definire il problema come qualcosa che " mi " creo oppure se mi si para davanti, fatto è che, comunque, c'è ed in qualche modo si deve pur fare.
Noto poi che certo, questa specie di cernita dipende da molte cose ma ancora ho difficoltà ad individuarle.
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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