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Vecchio 11-04-2008, 23.11.04   #17
stella
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Originalmente inviato da Astral Visualizza messaggio
Per i divorziati, separati e omosessuali sapevo che la comunione è concessa senza dover consumare rapporti.
Per i divorziati è vero che il divorzio è una separazione e quindi non si può stare in grazia di Dio, ma se avviene consensualmente e con serenità è lo stesso?In ogni caso sopratutto per quest'ultimi, è una buona induzione al sacerdozio: castità come dono di Dio, tanto non ci si può sposare e quindi... sacerdozio.
Un divorziato che ha subito il divorzio non per volontà sua ma per richiesta dell'altro e rimane da solo non è escluso dalla comunione, lo diviene dal momento che convive con un'altra persona.
Questo perchè iniziare una convivenza per la Chiesa significa commettere adulterio verso l'altro coniuge che ha spezzato il matrimonio...
Perchè normalmente ci si sposa sia civilmente che in chiesa, il matrimonio civile viene concluso con il divorzio, ma il vincolo creato col matrimonio in chiesa continua, a meno che non si verifichi la morte di uno dei due...
La differenza tra un assassino che pentito si confessa e può fare la comunione e un divorziato che convive, è che permane nella condizione di peccato quindi manca un requisito fondamentale per ottenere l'assoluzione.
Comunque chi segue queste regole non lo considero per nulla bigotto, ma coerente nel suo credo fino in fondo e per rendere testimonianza davanti al mondo.

Citazione:
Originalmente inviato da Astral Visualizza messaggio
Quello che io non riesco a capire, non è il fatto di dare un controllo e un limite all'energia sessuale, io non concepisco st'assolutismo, che a me sinceramente sembra molto lontano da un pensiero più elevato, ma piuttosto denota un retaggio oscurantista.
Peccato è nuocere a se stessi, agli altri, e a Dio, ma in certi casi io questa mancanza non la vedo proprio, sarò cieco?
Il pensiero più elevato non è chiudere un occhio di qua o di là, il fatto è che la gente dovrebbe cambiare mentalità, perchè ti posso assicurare che questa rottura del vincolo matrimoniale nuoce a se stessi e anche all'altra persona.... per un credente che si trova coinvolto in queste cose rimangono dentro delle ferite che gli altri non possono vedere....
La soluzione sarebbe quella di non iniziare nessuna altra convivenza... qui sta il punto che la chiesa condanna.

In quanto al fatto che un uomo divorziato se vuole rimanere casto ha come prospettiva solo il sacerdozio, non credo proprio, forse mi sbaglio ma se ha rotto un vincolo sacro, come può iniziarne uno ancora più alto con Dio ?
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