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Vecchio 30-11-2010, 19.23.20   #6
RedWitch
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
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Pensateci, lo so che a prima vista tutti risponderebbero, si saprei cosa fare. Nella realtà penso che pochi resisterebbero più di 200 anni, ma anche ad arrivarci.
Tempo fa ho avuto occasione di vedere delle belle tartarughe di terra giganti che avevano l'una per l'altra 200 anni di età. Si muovevano lente e quello che mi è passato per la mente è stato: ma che noia, 200 anni sempre con quei pochi gesti ripetitivi: una specie di inferno. Per l'uomo immagino che non sarebbe tanto diverso, anche se il suo raggio di azione è un po' più grande rispetto a quelle tartarugone..

Credo che il desiderio di immortalità per me sia dato soprattutto dal fatto che non so cosa accade dal momento della morte in poi, e la mia paura più grande è quella del dissolvimento, del nulla eterno, ma che di fatto, vivere qui per sempre non sarebbe proprio possibile (avete presente quel film in cui il protagonista si sveglia ogni mattina ed è sempre lo stesso giorno? Temo che più o meno sarebbe qualcosa del genere, una ripetitività infinita).

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Infine, la domanda filosofica. E' la vita una conseguenza della mortalità o è la mortalità una conseguenza della vita?
A me verrebbe da dire che è un ciclo, che non puo' esistere l'una senza l'altra (ma sarebbe come l'uovo e la gallina).. pero' forse per essere la mortali, bisogna necessariamente nascere e vivere.. non so.
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