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Vecchio 03-12-2010, 21.13.01   #24
griselda
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Originalmente inviato da Telemaco Visualizza messaggio
Riguardo ai veggenti e a coloro che ricordano vite passate ci sono già passato anch'io,ma ora non ci credo più.
Quando non ti limiti a leggere libri o ad ascoltare storielle di terza mano, quando cerchi risposte dalla vita, ti rendi conto che sono solo miti e nella maggior parte dei casi ciarlatani.
Ma ognuno può credere a ciò che desidera, non sta a me convincere nessuno, solo che non fanno parte di ciò che credo attendibile.

Si è vero ognuno deve credere quel che desidera ma anche ciò che ha costatato con mano e il rispetto a chiunque.

In questo mondo duale però se esistono i ciarlatani non può non esistere il suo contrario.
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Riguardo alla distinzione tra materia e spirito, questo credo sia un'altra illusione, togliendo questa distinzione non hai più bisogno di molte domande, è solo una questione di percezione.

La mente non esiste, non è un'entità a sè stante autonoma. Definiamo mente l'insieme dei nostri pensieri,ma i pensieri sono semplici reazioni , vanno e vengono e ad ogni pensiero che muore ne nasce uno nuovo.

I pensieri li calamitiamo per via di cò che siamo nel momento in cui ci arrivano la mente poi può o no soffermarci sopra e perdersi in essi concorso che se li osservi e basta come sono arrivati se ne vanno perchè senza alimentazione non rimangono.
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E' la memoria, il ricordo, che ci da l'idea di continuità e noi possiamo crearci un'identità sulla base dei pensieri con cui ci identifichiamo. Se perdessimo la memoria cosa sarebbe della nostra identità ? Non ricordare è come non essere mai esistiti.
L'unico momento reale ed eterno è quello presente. I pensieri fluiscono come un tutt'uno con la vita, è la nostra sensazione di separazione, di identità separata che ci fa sentire come ci sentiamo, ma se ci riflettiamo siamo un'unica cosa col tutto.

Anche su questo siamo d'accordo perchè esiste solo il qui e ora e il senso di separazione è dato dalla mente.
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Dove va la mente ?
Chi se lo chiede? la mente !

Beh certo altrimenti non saremmo qui a scrivere
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Non possiamo accettare l'impermanenza, la mente è un sistema che si autoprotegge.
Il corpo rimane nel tutto, la mente, l'insieme dei pensieri,rimane nel flusso della vita.
Ciò che si perde è la propria identità, il ricordo di sè stessi.
Ma non esistendo un vero "sè stessi", rimane solo quello splendido, inafferrabile movimento unico che è la vita.

Ma il discorso è troppo complicato per poche righe....
Stavo pensando che in effetti se tu già tagli via la possibilità che esista qualcuno che è riuscito a mantenere in "vita" il ricordo di se stesso è chiaro che decade tutto. La mente lavora e viaggia verso un fine e quel fine lo raggiunge perchè lei usa solo il si e il no di conseguenza se è no troverà la verità in ogni cosa che porterà verso la destinazione che le abbiamo programmato.

Anni fa lessi in rete una storia bellissima in cui si raccontava proprio di un essere umano che aveva speso tutta la sua vita per la ricerca e nel momento della morte era arrivato finalmente a vedere con coscienza ciò che aveva sempre desiderato e trovandosi davanti ad una porta l'aprì: dietro vi trovò il nulla.
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