Discussione: Abisso
Visualizza messaggio singolo
Vecchio 28-08-2006, 08.34.30   #45
coccinella
Alloggiato/a
 
Data registrazione: 22-06-2006
Messaggi: 55
Predefinito

quote Kael
Se per unità intendi una compostezza fisica, una solidificazione materiale... allora ce l'hanno tutti, anche un insetto. Se per unità invece intendiamo l'aggregazione e integrazione di parti più sottili (corpo mentale, emozionale, etc..) ti renderai conto che sono ben pochi quelli che la raggiungono. Esempio: fisicamente, se vai in luogo non puoi andare in altri, ci vai con tutto il corpo... ma con la mente quante volte capita di andare in "conflitto", ossia una parte di noi vuol fare una cosa e l'altra vi si oppone? C'è unità in questo?
Diciamo che l'unità fisica ormai è una conquista dovuta all'evoluzione, nasciamo che abbiamo già un corpo fisico, integro... ma per il resto perdura l'io frammentato di Jung, o i piccoli io di Gurdi, o la legione di Gesù... L'uomo al suo interno è ancora diviso in se stesso... e lontano dall' Unità.

PS: Questo dimostra che c'è un errore nella tua frase "l'unità è la vita, l'abisso è la morte" perchè noi siamo l'esempio che c'è vita anche nella non unità o nell'unità parziale. Si tende spesso ad associare la vita e la morte, prendendole come complementari.
Ma è la nascita ad essere il contrario della morte...
Nascita e morte, prese insieme, sono solo due aspetti della vita.
__________________________________________________ _______________

Una precisazione. Come sempre la difficoltà nel comprenderci deriva dal significato che ognuno di noi dà ai termini. Le mie riflessioni derivano da esperienza diretta con l'abisso: mai come sperimentando l'abisso ho percepito con terribile sgomento il labile confine tra la mia unità, intesa come energia vitale psicofisica, come "esserci", e la dissoluzione di questa unità. Questa voragine, questo buco nero ti guarda sì, ma ha lo sguardo vuoto dello squalo, ingordo e vacuo. In quel momento ho realizzato con tutta me stessa sia l' "esserci" che il "non esserci", rischiando però di morire.
Se prima anch'io pensavo la morte come facente parte della vita, dopo quei momenti ho percepito che vita e morte appartengono a due mondi diversi, infinitamente diversi:nel momento in cui si guardano in faccia ecco l'abisso.
Ma questo è solo un pezzetto della mia personale esperienza. Altri nello stesso frangente, chissà cosa avrebbero percepito. Ci sono come sempre infinite variabili(al punto d'unione...).Come sempre non pretendo di aver definito l'abisso, ma ho solo cercato di spiegare ciò che per me è stato(e a volte ancora è) l'abisso.
__________________
chi siamo, da dove veniamo, dove cavolo andiamo!
coccinella non è connesso