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Vecchio 20-02-2008, 16.59.54   #3
jezebelius
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Originalmente inviato da RedWitch Visualizza messaggio
Osservazione...ne parliamo sempre, la nominiamo sempre ma non abbiamo mai visto l'argomento in un thread specifico.. ci proviamo?

Daf ha detto una cosa qui che mi ha colpito molto, sul fatto di proiettare fuori l'osservazione, sugli altri invece che su noi stessi. La stessa cosa capita a me, e penso che sia una cosa abbastanza comune (dal poco che riesco a vedere degli altri appunto ) nel senso che è molto più facile vedere e riconoscere un difetto o un pregio in un altro piuttosto che riconoscerlo in sè stessi.

Solo che in questo modo ci si dimentica di sè, di me posso dire che per esempio se non mi fa male una gamba, faccio fatica a ricordarmi di averla... dall'altra parte, non si puo' fare a meno di osservare gli altri proprio perchè viviamo in società e c'è uno scambio continuo e perchè senza gli altri non si potrebbero vedere certe cose di sè.

possiamo dire che modificando un comportamento, cercando di tenerlo a bada, sia sufficiente a modificare qualcosa all'interno di noi?

L'osservazione è la prima tappa di un lavoro che poi deve comprendere tutti sè stessi... non si puo' scindere dal resto, osservare va bene, ma poi bisogna muoversi per modificare quello che non va e questo esula dal fuori, dagli altri, possiamo osservare gli altri per imparare qualcosa di noi stessi, non per cercare di far cambiare gli altri. Se io cambio davvero poi questo si rifletterà sul fuori, nel mio rapporto con l'esterno e a quel punto cambia anche la percezione che ho dell'altro (una cosa che mi dava fastidio, se riesco a risolverla in me smette di darmi fastidio per esempio anche se nell'altro è ancora presente, diversamente posso forzarmi e cambiare atteggiamento ma dentro resta la punta di fastidio..)

che cosa è per voi l'osservazione?
Secondo me l'osservazione è la facoltà di notare, prendere atto per altro verso, determinate cose che sia un comportamento, ciò che si dice o cosa si fa, più in generale di un contesto in cui si è immersi. Credo che questa capacità di fare, se si può definire come " un fare " che forse ha anche molte sfaccettature - nel senso, ad esempio, posso osservare Tizio semplicemente perchè, mi va di farlo senza nessuna conseguenza su di me, poichè sono impegnato a guardare solo Tizio, cercando di avere esclusivamente lui come oggetto di studio oppure posso solo osservare me o entrambi -, ha bisogno di una notevole quantità di energia che deriva, probabilmente, da questo "fare"/osservare in maniera costante.
Poi, il fatto di osservare e subito analizzare mi pare sia controproducente. Se gia non conosco i meccanismi ma pretendo di conoscerli fino al punto di spingermi al di la della osservazione, analizzandone i particolari, posso deviare dall'intento iniziale.
Continuando quindi, bisognerebbe vedere il motivo, il perchè si osserva. Credo che inizialmente mantenere l'attenzione sugli altri, essendo attenti per conseguenza, può essere un utile mezzo di conoscenza di noi stessi ma dubito che ci si riesca sempre; io ad esempio non ci riesco sempre - per carità ci sarà pure chi lo fa e ci riesce sempre e comunque - e quando lo faccio tendo a fotografare quello spezzone di vita cercandone i collegamenti che possono riguardarmi. Non posso dire però che si tratti di una osseravazione a 360°.
Per quel che riguarda il comportamento, di cui diceva Red, credo che possa essere utile per cristallizzare un comportamento o almeno la dinamica di questo. Per cristallizzare intendo non solo tenerlo a bada, osservandolo, ma utilizzare lo stesso come base di un cambiamento. Allora si che potrebbe essere attivata una modifica.
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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