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Vecchio 22-02-2008, 19.43.55   #9
RedWitch
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Originalmente inviato da stella Visualizza messaggio
Per me l'osservazione degli altri è avere un parametro di confronto, soprattutto sui lati positivi che osservo negli altri e che non trovo in me.
Lo stesso vale per le cose negative, nel senso che mi dico meno male che non sono anch'io così....
Comunque il paragone è sempre con me stessa, come punto di riferimento sui cui dire:
"è migliore di me" oppure "è peggiore di me"...
E su quali basi possiamo dire che un altro è meglio o peggio di noi Stella? Il metro è nostro, tutto soggettivo..
Paradossalmente un assassino potrebbe vedere come giusto il suo comportamento e giudicare sè stesso meglio di chi non uccide in base al suo metro..
Una cosa da non dimenticare secondo me è che se abbiamo dentro tutto potenzialmente, non si dovrebbe mai dire "questa cosa non la farei mai", forse non la faremo mai, ma forse la facciamo e non ce ne accorgiamo, perchè ci conosciamo poco (naturalmente non parlo di uccidere in questo caso, ma magari di comportamenti che non vediamo come negativi ed invece possono esserlo).


Citazione:
Originalmente inviato da dafne Visualizza messaggio
Quindi, se qualcosa negli altri mi irrita, (anzi, forse dovremmo dire che mi mette a disagio, tale disagio da passare poi all'irritazione, anche questo è un meccanismo nuovo che stò scoprendo proprio osservando) significa che tocca una qualche convinzione in me che non è fissa, certa, ma un pò traballante.
Ecco mi hai dato un nuovo spunto Daf, non avevo mai pensato al fatto che l'irritazione potesse nascere da un disagio ma in effetti direi che ci sta.. ci farò più caso adesso. Grazie Oltre che traballante direi anche che chi ci dice qualcosa che ci irrita tocca un nervo un po' scoperto..

Citazione:
Originalmente inviato da Dafne
Osservare
ob- servare
0b=sopra attorno avanti
servare=custodire salvare guardare
l'ho trovato tradotto come un "tenere gli occhi addosso", significa quindi guardare con diligenza ma ha anche il senso secondario di mantenere una promessa di eseguire, obbedire.
Si dice infatti "odsservare le leggi" nel senso di seguirle, di ubbidirle (si lo so non è italiano )
Quindi, quando osservo non mi limito a guardare con gli occhi fisici ma anche con quelli interiori.
Che ne dici ci stà?
Sì ci sta secondo me. Da che ho cominciato a fare un po' di attenzione a me, ho una sensazione .. è come se mi vedessi da "dentro" e da "fuori", contemporaneamente.. questo se riesco a metterci l'attenzione minima che mi serve..
Non so se si capisce...
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