Discussione: La punizione
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Vecchio 29-03-2011, 17.13.59   #5
griselda
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Originalmente inviato da Astral Visualizza messaggio
Credo che in ogni caso le punizioni siano controproducenti. Potresti incappare in un meccanismo dove tuo figlio non studia più e potrebbe fare di nascosto o altrove le cose che tu gli proibisci (quindi punizione inutile).

Se il problema è la scuola, chiediti anche come vanno gli altri. Ad esempio io a scuola avevo tutte sufficienze, soltanto 6 o 7, eccetto inglese in cui avevo 10. Studiavo appena il sufficiente perchè trovato tutto noioso ed inutile, eppure rispetto a chi prendeva 2 o 3 sembravo bravissimo.

Devi capire i meccanismi del perchè tuo figlio non studia. Gli piace quello che fa? Alcune materie sono ostiche? Non vuole passare per il secchione della classe per non attirarsi simpatie? Vuole prendere brutti voti perchè cosi si adegua ad una mentalità di solidarietà di massa.?
Esce troppo poco e quindi per ribellione studia poco?
Studia a pappardella ripetendo tutto a memoria, spendendo tanto tempo, ma avendo poco a che fare?
Poi la domanda fondamentale è perchè i genitori si aspettano alti voti?
Bisogna anche vedere il tipo di studio, ti posso soltanto dire che la maggiorparte di quello che studi alla scuola dell'obbligo è veramente tempo perso. Ti posso dire che un anno mi è venuta la depressione, avevo 17 anni perchè non volevo continuare il mio percorso di studi. E non c'è stato nulla da fare, mi hanno minacciato con le peggio punizioni, e più lo facevano, io più non andavo a scuola, anzi gli rinfacciavo la loro terza media e che avevano fatto lo stesso pure loro magari.
No Griselda, la punizione sono contro, ma il capire ed il dialogo ci vuole, spesso i genitori accusano e dicono devi fare questo e fare quello perchè provengono da altre generazioni. Oggi bisogna capire invece che funziona diversamente: l'istruzione non è più quella efficiente di quando andavate a scuola voi negli anni 60 e 70.
Se invece il problema non è la scuola, ma è altro, serve un po' di disciplina e polso questo si. Da considerare inoltre che chi non è portato per lo studio non potrà all'improvviso prendere alti voti, sia perchè se sei andato male e prendi voti alti alcuni professori fanno la media e ti abbassano i voti, sia perchè non si può chiedere per esempio ad un obeso di correre veloce per 1 ora.
Quello che invece puoi notare è se si impegna, e se migliora anche di poco. Capisci le sue aspirazione, su ciò che è veramente portato ed indaga se ci possono essere atteggiamenti di massa (bullismi, seghe colletive etc.) che possano condizionare.
Prendi ovviamente con le pinze quello che dico, ma credo che almeno in questa discussione sia la persona più indicata, per rispondere avendo finito la poco da scuola ( o comunque le esperienze di studio).

Altri sicuramente invece ti sapranno dire meglio di me, come essere mamma e genitrice per cui se riusciamo a conciliare questi diversi punti di vista, si trova il giusto approccio. ( tanto sicuramente ora viene Diamantea )
Inizio con il rispondere ad Astral non ho ancora letto Daf anche se ho visto io suo post.

Mi interessa invece chi si ricorda ancora la parte del figlio che puo dire come viveva quel periodo o lo vive.

Allora hai ragione anche quando mi fai capire che non ho dato un quadro della situazione cerco di rimediare.

Mio figlio è un bravo ragazzo vivace ed intelligente, tanto intelligente (fortunatamente non è furbo perchè si farebbe più male) che gli basta per alcune materie ascoltare in classe un'interrogazione per esiemrsi dallo studiare ha una memoria formidabile per cui quando studia lo fa a memoria tant'è che poi quando deve fermarsi a ragionare i problemi si fanno sentire ed in quelle materie lui ha più difficoltà ma se studia ce la fa alla grande riesce a prendere anche sette. Il voto alto non mi interessa mi basta il sei però non mi va la sufficienza perchè nel conto del poter dare ed il risultato ci deve essere l'impegno. Per capirci se mi portasse una insufficienza nelle lingue lo metterei ai ferri perchè so che può prendere anche dieci ma non lo fa perchè si fa fregare dalla pigrizia.

Lui però sa anche come la pensiamo in famiglia che deve dare se vuole avere, perchè se non lavorerà da grande non avrà di che mantenersi per cui non posso passargli come hanno fatto con me che tanto ci sono mamma è papà e puoi anche non badare al tuo futuro perchè a casa non gliene può fregare a nessuno, perchè fregandosene mi hanno trasmesso questo: che si può vivere senza prendersi cura di sè basta rinunciare a crescere. ( lo so ho sintetizzato troppo ma vado fuori tema)

Allora io penso che se rubi in questa società ti mettono in galera, se non lavori non mangi e altro, se non fai quello che hai deciso non sviluppi la forza di volontà.
Poi ci sono le ottave e anche se hai scelto cala l'interesse e quindi tu da genitore devi dare un shock per far sì che riprenda l'andamento.
Ecco la punizione per me rientra in questo e crea un ritmo.
Ma non deve essere lesiva della persona o dell'essere deve essere uno sprone a continare la propria scelta con impegno.

Poi lui potrà nonostante la punizione continare a fare di testa sua ma io ho assolto il mio compito non posso lavargli la testa e non è giusto che mi imponga prepotentemente.

A lui ripeto che gli ho lasciato la scelta degli studi e che ho il dovere di aiutarlo in questa impresa, economicamente ma anche sostenendolo psicologicamente, moralmente e con tutti i mezzi a mia disposizione, ma che se da parte sua non vedo l'impegno non posso stare con le mani in mano che lo amo e non gli tolgo il mio amore ma non posso lasciare che butti via il suo tempo e che quando e se dovesse scegliere definitivamente altro lo appoggerei ma prima dovrebbe dimostrarmi di non essere in grado di portare avanti ciò che ha scelto o di soffrire molto la scelta che ha fatto.

Ma se e quando vedo che è solo mancanza di impegno non posso lsciar correre senza far niente che cosa gli insegnerei?

Mi perdo però nel cosa e nel come per questo ho bisogno di aiuto
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