Discussione: Opera al nero.
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Vecchio 11-01-2011, 12.21.15   #245
Ray
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Io penso che non sia inutile cercare di definire il Nero, o perlomeno farsi un'idea più vicina possibile al reale, non tanto perchè questo aiuti nell'opera ma perchè aiuta a non fare mille confusioni... insomma aiuta un po' capire cosa il nero non è.

Vi dico come la vedo io, poi se sono fuori rotta (tanto o poco che sia) mi piacerebbe sentire altre visioni o, ancor meglio, venire corretto.

Credo che il discorso parta da cos'è l'uomo o meglio dalla sua posizione nell'universo. L'uomo è tra due mondi, le due sfere nera e bianca. Questi due mondi sono retti da leggi diverse... ossia il nero, più denso, è soggetto a più leggi, il bianco a meno. E l'uomo sta in mezzo e rappresenta il tramite tra i due, consapevole o meno che ne sia.
Quindi il nero da un certo punto di vista può essere si considerato come il male, ma nel senso che è più soggetto a leggi, più automatico, c'è meno libertà di movimento, non nel senso che tutto ciò che da li viene sia o rappresenti il male per chi si trova nel punto d'arrivo.
L'opera al nero credo consista nel discendere in questo mondo. Lo scopo è appropriarsi di ciò che vi si trova diciamo alla fine e nella discesa vederlo e comprenderlo. Questa comprensione porta consapevolezza del suo funzionamento e, di conseguenza, del funzionamento nostro nella misura in cui siamo soggetti a questo mondo. Quello che da lì arriva funziona in un certo modo e conoscere questo modo può metterci nella condizione di muoverci di conseguenza, a volte persino sfruttarlo.
Poi chiaro che per gerarchia questo mondo sta al bianco come l'inferno al purgatorio (vedi il viaggio di Dante) ed è abitato da "demoni"... per cui, tra l'altro, finchè siamo nel nero... ma vale quello che dicevo sopra sulla questione del male, concetto che non gli è direttamente assimilabile, essendo spesso soggettiva e pregiudiziale convinzione convenzionata.
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