Discussione: Lo sforzo cosciente
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Vecchio 13-04-2007, 09.47.32   #29
stella
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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Il pensiero "devo respirare" o "devo lavorare" è la conseguenza di una percezione del reale, una diciamo "logica" conclusione della mia percezione, in prima istanza, del mondo e di me stesso. E' quindi un pensare conseguente al corporeo, che poi è quello che noi chiamiamo pensiero e che siamo in grado, a vari livelli di utilizzare.
Diverso è l'utilizzo di quel "pensare" che non è un pensare a cui accennava Uno e che è, diciamo, il ritrovamento, la ri-unificazione di una corrente spirituale che nel piano corporeo si scinde in tre, si ripartisce in circa quel che chiamiamo pensare, sentire e percepire (testa, cuore, corpo)... è quindi una corrente sovrarazionale che va raggiunta tramite autoconoscenza (e non solo) ovvero partendo dal "devo respirare e lavorare" e non dal negarlo che non fa niente altro che alimentare questa divisione. Non so quanto io sia capace di far capire ciò che intendo in questo ultimo pezzo, in ogni caso si tratta di favole o di aria fritta finchè non se ne ha un seppur minimo sentore...

Meglio a mio avviso partire dall'ammissione che devo respirare e lavorare, ammissione che, almeno in questo singolo campo, toglie la superbia e mi pone nella condizione mettermi a fare dato che devo (l'inizio di una decisionalità) che sia con gioia o meno. Gioia che a questo punto diviene un aspetto secondario della questione. Se c'è bene, se non c'è che faccio? non respiro?
Io farei una differenza però tra quello che facciamo "inconsciamente" e "consciamente".
Io non devo ricordarmi ogni momento di dover respirare, o di dover digerire....
Sono cose che avvengono anche quando dormiamo.... se no dovremmo essere sempre svegli.... il corpo sa che per sopravvivere deve fare queste cose... e le fa senza che io mi forzo a farle...
Al contrario, qualche volta che ho provato a trattenere il respiro per cronometrare quanto tempo posso stare senza respirare, ho dovuto sforzarmi di non respirare, cioè andare contro a quanto il mio corpo fa spontanamente ....
Invece il "devo lavorare" è una cosa che mi piaccia o no devo fare per sopravvivere... a prescindere che ne abbia voglia o no...
Lavorare è uno sforzo cosciente per ottenere qualcosa che altrimenti non avrei. Se poi amo il mio lavoro questo sforzo oltre che passare dal cervello passa anche dal cuore, il "devo lavorare" rimane ma in questo modo unisco l'utile al dilettevole... non mi sforzo più che tanto perchè anche se non fosse strettamente necessario lo farei lo stesso....
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