Discussione: Equilibrio
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Vecchio 25-05-2008, 00.22.29   #55
dafne
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Sono contenta di essere "incappata" in questa discussione (era unoa delle tre segnalate sotto al post di Era sui piedi), innanzitutto perchè la mia mancanza d'equilibrio è sempre stata un cruccio, ma non solo dal lato psicologico ma anche da uno più prettamente fisico. Al liceo la nostra insegnante di ed. fisica ci faceva ogni tanto fare delle posizioni di yoga e quella che m'inquietava di più era "l'albero". In piedi fermi con le braccia verso l'alto a simulare un albero. "Dovete pensare di essere querce-ci diceva-ferme e immobili. Immaginate il vento che vi soffia addosso e voi che rimanete fermi"...inutile dire che oscillavo come una canna di bambù Quindi grazie per avermi spiegato quasto particolarissimo meccanismo di auto regolazione.
Questa cosa curiosa del vedere ad occhi chiusi anche mi ha incuriosito parecchio, motivo fondamentale quando ho incontrato il dott. Dimitri questi mi aveva detto che i riflessi erano legati non tanto alla vista ma ad una diversa percezione del mondo esterno. (ha fatto riferimento alla memoria per la precisione) Purtroppo non era riuscito a spiegarsi bene ma aveva accennato al fatto che poteva guidare ad occhi chiusi. In un certo senso metaforico ma non del tutto mi sà...comunque, questo è un pò OT magari potrei aprire una discussione altrove. Tornando all'equilibrio,non sono sicura di averne davvero compreso tutto, a me per la verità dà l'impressione che è proprio la mia mancanza d'equilibrio a spingermi a cercare, a capire e se in effetti tenderei a pensare all'equilibrio come un momento statico (la sedia sul pavimento?) in realtà è un momento dove non c'è una forza che spinge più di un'altra. Però c'è qualcosa che stona.
Se perdo l'equilibrio di una certa identità allora ne assumerò un'altra, basata sul disequilibrio della prima..da ciclista a uomo a terra..ad automobilista poi? Ma sempre assunzione di un'identità, quindi sopravvivenza. Lo scopo al quale tendiamo non è una sorta di equilibrio costante? Senza cadute senza rotture? O quello è la sedia, quindi la morte?
L'esempio che fai dell'entità bicicletta che una volta a terra perde la sua identità d'origine ecc mi è un pò oscuro, l'uomo che conosce solo l'uomo a terra e quindi non ne comprende la verà entità pure anche se mi pare di capire che siamo tutti (plurale majestatis di comodo ) uomini a terra, che non hanno idea dell'entità Uomo, che non hanno idea del rapporto terra-cielo, uomini disequilibrati per l'entità d'origine ma equilibrati per quella successiva. L'equilibrio serve a farci sopravvivere, adattandoci, alla caduta ai cambiamenti? In se non contiene nessuna evoluzione, è la rottura di un equilibrio a farci crescere, no?
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