Discussione: Saramago
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Vecchio 03-07-2009, 21.24.00   #19
Uno
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Filo per un momento ho dubitato che tu abbia scritto alcune cose sul serio.

Domani io voglio scrivere un libro sulle cospirazioni occulte dei klingon (una razza extraterrestre su Star Trek) e come queste stanno influenzando la nostra politica.
Se non trovo una casa editrice che me lo vuol pubblicare perchè tutte lo reputano, una boiata, non adatto ai loro lettori, non vendibile perchè nessuno lo comprerà o mettici quello che vuoi.......... griderò alla censura e guai se tu non ti darai da fare per sancire il mio diritto di dare la mia informazione.
Oppure domani mando un articolo che parla male di Franceschini al giornale Repubblica (esempio opposto a quello fatto nel 3d, esempio che avrei evitato volentieri) e se non me lo pubblicano (pagandomelo anche bene) faccio un casino....

Ma scherziamo? Sono aziende ed imprese private e come tali pubblicano quello che vogliono senza minimamente dover giustificare il perchè delle loro scelte.
Diverso il discorso di eventuali case editrici pubbliche, anzi li sarei proprio curioso di vedere come funzionano le scelte, perchè mica potranno pubblicare tutto tutto. E allora li si che sarebbe interessante conoscere il metodo di cernita.

Chiariamo una cosa, censura significa che tu non puoi pubblicare il libro neanche a spese tue, che tu non puoi parlarne, non puoi venderlo, non puoi leggerlo, non puoi neanche tenerlo manoscritto in casa... etc....
Quella non piacerebbe neanche a me, ma da li a dire che quella di cui parli è censura ne corre.

Con lo stesso principio che affermi si potrebbe dire che tu stai censurando la libera scelta dell'editore di pubblicare o non pubblicare un libro. Una casa editrice non può mica pubblicare tutti i libri che le presentano, quindi sceglie... e sceglie come gli pare essendo privata.

Ripeto che non conosco la vicenda, ma da quello che avete scritto propendo anche io per l'ipotesi di Ray, ciò che la casa aveva un diritto di prelazione sui nuovi libri. Non escludo però neanche la mossa propagandistica, in fin dei conti è una bella pubblicità questa della falsa censura.
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