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Vecchio 29-01-2011, 10.50.47   #58
dafne
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Che occorra forza (tanta) per essere onesti è vero, ma finchè questa forza viene esercitata per mezzo di uno sforzo non è consapevole, solo in piccolissima e sporadica parte.

Paradossalmente ci vuole più forza ancora per delinquere, non pare perchè lo sforzo è minore, visto che in quella determinata condizione di partenza si è orientati verso il male.

Per capirci meglio: ad un alcolizzato viene facile ubriacarsi, ad un astemio no, dovrebbe sforzarsi. Un Santo vive in onestà senza nessuna fatica, quello è... dovrebbe sforzarsi per far del male a qualcuno.

Chi sta in mezzo, l'ignavo, anche se crede di essere equilibrato in realtà si trova più vicino (meno sforzo) al male di chi è già orientato verso il bene.
Prima che qualcuno lo chieda vediamo perchè ho scritto che ci vuole più forza per fare del male a prescindere.
Perchè (nel punto in ci ci troviamo ora) dal caos la forza tende naturalmente ad andare verso l'ordine. Lo sforzo invece è diverso e dipende dall'orientamento che ognuno ha.
Lo so che non sarà chiaro, ma provate a rifletterci voi intanto.
Riprendo questa discussione, riparto dall'inizio, anche se un pò riluttante perchè un'esperienza personale mi ha portato dritta come un fuso dall'"altra parte della barricata", e non ho ancora rielaborato il tutto

Un mese fà ho rubato una penna
Non era la prima volta (ufff, com'è difficile) ma in questa occasione particolare sono convinta che il mio tutto abbia lavorato in maniera di farmi scoprire.

Ricordo perfettamente lo stato ovattato in cui ero, l'indecisione cronica acuita da un senso di frustrazione per il periodo nero che stavo vivendo, per del rancore che non potevo permettermi di sfogare o non sapevo indirizzare...ricordo bene solo quel "chissenefrega" in merito alla disonestà dell'azione.

L'unica azione, pensiero, deciso che mi ha fatto alla fine muovere verso qualcosa di profondamente sbagliato.
Il fatto che mi abbiano scoperta e svergognata davanti alla famiglia (ero quasi fuori ma sono rientrata per vedere dov'erano...questo dice tanto...) mi ha dato uno schiaffo che ricordo benissimo e che si fà ancora sentire ogni volta che mi avvicino a una cassa per pagare.

Ora, considerando il crollo definitivo della maschera dell'onesta (sigh) stò cercando di capire meglio quello che è stato scritto qui, perchè voglio che questa sia un'esperienza che non abbia più motivo di essere necessario ripetere nel futuro.

Il conflitto interno andandoci giù piatta era non voglio rubare - non voglio pagare. Sempre sti cavolo di non voglio che poi alla fine mi inchiodano e finisce che scelgo per inerzia la via più semplice.
E' così? Mah

Sospetto che abbia vinto l'opzione rubo per una certa insulsa necessità di "fregare il sistema", quando ancora il sistema lo vivevo come coercitivo, pesante, lento, ottuso (elloso...), oltre ad una curiosa sensazione di onnipotenza (blah) che tutt'ora percepisco ancora come in movimento.

Ancora adesso quella parte di me che ha agito la vivo come estranea, mi piacerebbe dire che non sapevo cosa facevo, ma è vero a metà perchè fino all'ultimo è stato un balletto tra si-no giusto-sbagliato...solo che io non c'ero....o meglio ancora.. c'ero ma non volevo/potevo ammettere di esistere in quel modo, in quel comportamento...

Dunque, se fossi orientata verso il male la cosa non mi avrebbe creato sforzo (l'energia che mi è servita per scegliere se fare o no?) ma avendo dovuto forzare una parte forse, dico forse, ero ancora nell'ignavia, anche se neanche tanto visto che non era una prima esperienza..uffff...nell'ignavia del momento ero comunque orientata verso il male, più vicina al male, per cui lo sforzo ha preso quella direzione?

Non mi piace parlare di questa cosa, lo faccio perchè pur essendo stata "solo" una penna ho vissuto fortissimo un meccanismo che mi viaggia sotto da molto, troppo tempo. Non voglio pagare, e il mio debito stà lievitando troppo.
E poi si parte sempre da un "solo" per combinare un disatro, voglio evitarlo stavolta. (arduo sostituire i non voglio con i voglio, pare una fesseria ma mi devo fermare e concentrare ogni volta )
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