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Vecchio 26-08-2009, 23.57.23   #35
logos
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"Veri o falsi che siano i nostri ideali č giusto che li perseguiamo. Dopo la nostra morte, i bambini che giocano in noi, saranno i nostri giudici". Goethe
Questo lirico pensiero di Goethe ha attraversato una buona parte della mia prima giovinezza. Un periodo in cui credevo di aver trovato dopo aver incrociato la filosofia orientale alcune delle risposte ai perchč che mi ponevo. Ho creduto che la reincarnazione potesse rappresentare una landa di refrigerio dove poggiare la mia testa. L'idea della morte stranamente non mi spaventava perchč ero convinta in modo fideistico che avevo avuto giā delle vite precedenti e che ero destinata ad averne altre. Poi, ad un certo punto ho perso gran parte delle mie credenze, delle mie pseudo-certezze. Avevo costruito sulla sabbia e sulla sabbia ho ritrovato le macerie di quello che avevo costruito.
Ora l'idea della morte mi terrorizza a dir poco. Ho paura che ci sia una sorta di nulla eterno che sopraggiungerā alla mia scomparsa. Eppure c'č una parte di me che non vuole arrendersi a questa atmosfera pregna di nichilismo.
Come la metto e come la giro la paura di morire caratterizza la mia esistenza. Se soltanto avessi la certezza che esiste un oltre... chissā forse avrei meno paura, ma non č detto.

Ultima modifica di logos : 27-08-2009 alle ore 00.48.17.
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