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Vecchio 22-10-2009, 14.01.45   #1
griselda
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Predefinito Un aguzzino nella testa

Bon ho bisogno di certezze sulle quali costruire perchè sui dubbi si scivola.

Ho bisogno di fare tacere quel non so che, che parla nella mia testa, e non è il grillo parlante, ma un torturatore, che cerca di sfinirmi, di farmi fare quello che più gli aggrada, succhiandomi via poi ogni briciolo di energia e con essa ogni briciolo di volontà.

Passo da stati di sofferenza a stati di rabbia pura che se non sto attenta si trasformano in aggressività che spesso rasenta l'autodistruttività.

Dietro a tutto ciò ci sono le mie paure, da cui cerco sempre istintivamente di scappare perchè non vorrei averle.
Il non volerne prendere atto, il cercare di scansarle fa si che scatti quanto detto sopra. Una lotta esasperante per il potere per il controllo dell'incontrollabile.

Devo stare il più presente possibile, concentrata in quello che faccio, in modo da non dargli spazio per parlare.
Se per caso mi distraggo e ascolto cosa dice non devo entrare in conversazione con "lui" ma riconcentrarmi sul da farsi.
Mi sento come se avessi satana alle calcagna che mi tenta e ritenta affinchè io possa cedere e dare spazio alle parti più basse della mia anima.

Allo stesso tempo non devo reprimere il mio stato d'animo.
Ma lo stato d'animo è dato anche da ciò che dice il mio torturatore e dallo spazio che do lui.
A volte recito l'Ave Maria come un Mantram e ritrovo un attimo di pace...

Quindi mi sorge un grosso dubbio che mi immobilizza lo devo tener sempre muto il torturatore?
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