Discussione: Resistenze
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Vecchio 11-04-2010, 02.09.07   #22
Ray
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Originalmente inviato da dafne Visualizza messaggio
Una cosa passiva, per definizione che ho, è una cosa non-attiva. Lascia passare, secondo me non cambia, così come il femminile che accoglie e per accogliere deve,appunto, essere fermo.
Non riesco proprio a capire come il passivo si possa muovere riesci a farmi un esempio che sia legato ad un comportamento per favore? (visto che siamo in filosofia ci stà)
Pensavo...La frutta appassita è secca, inerte, una persona impassibile è qualcuno che non manifesta alcun cambiamento nonostante gli stimoli...

Altro punto, magari da prendere in considerazione in un secondo momento, è forza e resistenza come opposti. Opposti nel senso che siano "uno contro l'altro" mi stà bene ma non riesco ad immaginare la resistenza come una non-forza.
Quando faccio resistenza a qualcosa blocco, fermo, esercito un'opposizione, questo esercitare mi dà la sensazione di energia.
Impiego energia per contrastare una forza, anche per questo si parla di tolleranze che possono aumentare o diminuire.
Se la resistenza non fosse una forza ma solo un..bliocco? un muro? un nonsocomedefinirlo come potremmo avere nel tempo minori o maggiori tolleranze di fronte a una stessa sollecitazione?
Brava, impassibile è colui che non manifesta alcun cambiamento di fronte agli stimoli, ossia che è impossibilitato ad essere passivo. Egli infatti, lungi dal menifestare passività, è inerte. Lo so che nel parlar comune inerte e passivo vengono scambiati tra loro, ma so anche che spesso il parlar comune è generato dalla perdita dei significati delle parole. E questo non può che aumentar la confusione presente nei nostri cervellini.

Forza e resistenza come opposti... l'esempio del muro è ottimo. Il muro è li e non fa nulla... a meno che non gli si tiri contro qualcosa (anche la forza di gravità, alla quale resiste stando su). In questo caso oppone resistenza... ossia l'oggetto che gli sbatte contro subisce una forza uguale e contraria. Ma la forza subita da quest'ultimo è generata dalla resistenza che incontra la forza del primo... in quanto forza è sempre quella del primo. La resistenza la potremo definire come la capacità di opporsi ad una forza. Ovvio che sia forza che resistenza utilizzano energia.
Per fare un altro esempio il muro è la resistenza e il vento la forza. La forza agisce e si muove, la resistenza sta ferma fino a che non viene a contatto con una forza. A questo punto smette di stare ferma e si adegua al movimento della forza che subisce. Anche se vediamo il muro restare lì dov'è, col vento in realtà si muove per certi versi.

Un altro esempio, che è sempre utile da considerare quando si parla di maschile e femminile, dato che siamo tutti adulti, è il sesso. L'organo femminile non resta fermo, inerte, ma accoglie quello maschile modificandosi a seconda delle particolari caratteristiche di questo e dei suoi movimenti.
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