Discussione: mendicanti
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Vecchio 26-11-2010, 12.13.05   #2
dafne
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...arriviamo in una stanza che ha una specie di cupoletta centrale ma che non è tonda ma forse ottagonale, comunque ha diversi spigoli e sotto c'è un mare. (presente nei fil del capitano Nemo, che il Nautilus aveva una roba del genere dentro?)

Guardo il mio amico e gli dico che non voglio tornare per di lì.

Allora mi dice qiualcosa ma mi accorgo che è come dietro a un vetro liquido (purtroppo sono stata distratta diverse volte su questo punto e anche prima pr cui non ricordo più tutto e non sò quant'ho pilotato, ma bon, così è).

Voglio conoscerlo, ecco cos'ho, voglio sapere chi è e allora lui mi dice che come nella grotta quel telo così adesso questo velo mi protegge.
Mi viene in mente la storia di Amore e Psiche.
Per un pò valuto che quando lei disubbidisce si mette in un bel pasticcio ma che comunque poi tutto si risolve. Si risolve perchè l'aiutano però..stò li a farmi tentare per un pò, forse potrei toglierlo davvero quel velo...forse no.

Però lui è sempre li e mi prende un pò di sconforto, non sò come ma riesco a percepire quel sentire come un abbraccio di gran slancio. Nessuno dei due va bene, mi continua ad osservare mentre mi quieto.
Penso che dovrei tornare a leggere la storia, mi rendo conto che non sò se deve scriverla anche lui, forse no visto che è vestito come il capo.

Esce una mano da quel vetro liquido, nei tratti la riconosco e così poi le spalle, mi sta tirando vicino ma l'abbraccio è leggerissimo, quasi un soffio, non c'è vero contato fisico ma restiamo a uno due cm, quel che basta per una percezione totale di quell'essere e del mio.

Non sò come ma mi ritrovo in un prato. C'è un bell'uomo davanti a me, ben vestito,vicino a cavallo che mi stà dicendo
"Ma sei sicura , ma dai, ma non ti sei vista? Perdona la mia crudezza ma proprio è impossibile, è proprio impossibile che io sia il tuo principe. -pausa assorta- Però guarda, per tutto il tempo che ti ho parlato c'è stato quel raazzo là che ti stava fissando, forse gli piaci, prova ad andare da lui magari è quello"

Sono scioccata, mi giro verso l'indicazione e c'è un villaggio, i contadini del posto paiono molto sofferenti, molto poveri.

Il mio principe intanto si allontana. Inizio a camminare per la stradina come in trance e mentre cammino mi rendo conto che ho i piedi nudi, che la mia gonna è grigia e sporca e stracciata Che sono tutta così, guardo il ragazzo che mi ha indicato il principe, è seduto accanto al fuoco e quando mi avvicino mi lascia un pò di spazio. E' pure inverno.

Lo guardo e gli occhi spiccano su tutto quel grigio. Mi passa qualcosa che pare uno spiedino ma non ho fame, lo riguardo con una domanda negli occhi e lui mi dice "lo facciamo questo pezzo di strada insieme?"
Gli dico di si.

Torna la voce del mio amico in testa, le immagini di me che cammino nel tunnel, di me che mi stendo, di me che leggo...il mio amico mi dice "sei sempre tu la lei che si sa muovere ma non sei tu.
Lei è là che si muove e capisce e fà e tu sei qui a guardare quello che lei fà.
Devi lasciare che lei si muova dentro di te fino a farla diventare te o io non ti troverò mai, perchè riesco a trovare la lei che è se stessa e si muove in altri mondi ma non TE che la guardi vivere e vivi di quello che fà."

Mi sento scoraggiata e mi dice che va bene, si va bene, vivi ogni lacrima, ogni delusione, ogni passo falso, ogni cosa che ti capita, mi dice .Sorride. Prova a viverlo come se lo vivesse la lei che si muove. Prova e vedi.
Vedrai che se quello che provi è quello che prova lei servirà, lo sentirai tuo, altrimenti riuscirai a lasciarlo andare senza crearti problema alcuno.

Ultima modifica di dafne : 26-11-2010 alle ore 12.21.04. Motivo: correzioni
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