Discussione: Irina e Paolo
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Vecchio 02-03-2010, 00.31.37   #9
filoumenanike
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Irina e Paolo IV parte

Emozionata Irina sedette in una morbida poltroncina di fronte
a quell'uomo che come uno sconosciuto la guardava sorridendo timidamente e la dolce e dorata atmosfera del locale la portò indietro nel tempo, erano giovani, liceali, senza un soldo, ma si guardavano e si vedevano belli,lei nei suoi occhi come in una sfera di cristallo leggeva il loro futuro, gli sorrideva e il mondo le sorrideva,ricordava di trovarsi nei ruderi di una città sepolta di epoca romana, le pietre spiccavano nel cielo azzurro, il verde dei prati era intenso, non c'erano dubbi nè ostacoli, nè pensieri negativi, la vita si apriva come un palcoscenico dove recitare la propria parte già scritta in un copione, l'amore li avrebbe guidati, la vita non li avrebbe vinti.

Il tempo era passato e senza accorgersene lei aveva fatto scelte che ora le pesavano come macigni, aveva abbandonato il lavoro, sperava di avere dei figli ma, secondo lui non era mai il momento opportuno, doveva ancora trovare una posizione di prestigio, il lavoro lo prendeva a tal punto che la sera parlava solo di problemi a lei sconosciuti e così cominciò ad avvertire la solitudine di giornate spese a stirare, lavare piatti, riordinare e aspettare...che lui tornasse, le portasse un fiore, un regalino e lui tornava ma a mani vuote, anzi con le mani piene di carte, di pratiche da completare e seppur stanco, orgoglioso dei successi e non si accorgeva di lei, di quanto ogni giorno fosse diversa.


Iirina negli ultimi tempi aveva deciso di riprendere in mano la sua vita, le scelte fatte si potevano ancora rimuovere, era laureata in scienza delle comunicazioni, voleva mettere a frutto tutti quegli anni di studi che l'avevano sempre affascinata, scrivere era stato il sogno segreto ed ora voleva tentare l'ultima opportunità e mandare a vari editori, magari con un nome criptato, i suoi scritti.
- sai, paolo, ho spedito alcune raccomandate per trovare un lavoro anche di traduttrice o di correttore di bozze...
- e come mai questa decisione, non me ne hai mai parlato, pensavo che la nostra vita ti piacesse, che fossi serena
- che puoi sapere di me,parli sempre e solo dei problemi del tuo lavoro, se provo a dirti le mie difficoltà ci ridi sopra, prendendomi per una ragazzina che corre dietro a sogni!
Il silenzio calò pesante, in un attimo l'atmosfera si era come congelata, Paolo comprese che si trovavano distanti, la decisione di lei lo aveva colto di sorpresa, il suo mondo ben organizzato si frantumava, i ritmi cui era abituato e che gli infondevano sicurezza vacillavano, la determinazione di sua moglie lo infastidiva, capiva di non poterla convincere e allora d'impeto le disse- ma non sarebbe ora di avere un bambino, ne abbiamo parlato tante volte...


Irina si sentì in trappola, quanto aveva desiderato quel momento! ora però il desiderio di diventare madre le era venuto meno, era disorientata, quasi ricattata moralmente per non permetterle di vivere le sue scelte, con tono deciso disse che non era quello che lei voleva, dovevano prima rimettere ordine nella loro vita a due e, guardandolo fisso negli occhi, capì di aver superato la sudditanza psicologica del suo essere donna, moglie e madre. Il colore delle guance prese un colorito vivace, per la prima volta dopo tanto tempo sognò di diventare una donna capace di essere autonoma, capace di vivere del proprio lavoro, capì di volere andare, di lasciare quella casa troppo pulita, troppo silenziosa e con troppi panni da stirare.
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