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Vecchio 02-09-2009, 10.34.10   #75
griselda
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Gli organi non li perde, o meglio non è la causa è una conseguenza, nel momento che li apri un pò di più di ciò che riesci a sopportare diventano come una paratia di un sottomarino, inizia a riempirsi di acqua e diventa molto difficile chiuderla.
Se la chiudi comunque rimarrà dell'acqua da pompare fuori per tornare alla normalità, se non la chiudi il sottomarino affonda.

Insomma questi organi di filtraggio se li apri di colpo senza preparazione (voluta o naturale che sia) si danneggiano internamente in proporzione all'esposizione. Con il tempo o si riparano o mantengono l'individuo in uno stato che conosciamo con il termine pazzia.
Qui stiamo parlando di eventi abbastanza significativi, ma piccole variazioni di questo equilibrio (tolleranza/capacità filtrativa) sono costanti durante tutte le nostre giornate e sono ciò che ci rende instabili a tutti i livelli, in un microsecondo varia la nostra percezione dell'Universo, o per essere più pragmatici, del nostro ambiente esterno prossimo.
Al di la dei piccoli io, questa è un'altra causa del fatto che ci alziamo di buon umore e dopo 10 minuti se incontriamo tizio che ci sta sulle @@ diventiamo di cattivo umore, tizio che ci sta... ci altera la percezione, ci microdanneggia o se preferite sensibilizza, gli organi di filtro ad accentuare di più alcuni tipi di percezione, cioè in questo caso quelle fastidiose che ci rendono di cattivo umore.
Se ragioniamo in altri termini, il cattivo umore (umori= fluidi corporei) dovuto a influenze fastidiose dovute ad un certo modo di lavorare di questi famosi filtri (che può essere anche per l'aver incontrato x).... predispone il nostro corpo ad essere "abitato" dal piccolo io di turno (mens sana in corpore sano, e viceversa) che ci rende irascibili, fastidiosi, irritabili etc... anche se ovviamente non è che quel piccolo io normalmente sia chissà dove.... sempre in noi è.
Stavo pensando rileggendo questo scritto che per come siamo fatti o diventiamo capaci di accogliere ed acccettare tutto oppure è meglio che a fasi alterne ci chiudiamo in una campana di vetro per ristabilirci?
Per come l'ho capita io è come la goccia che dai oggi dai domani fa il buco poi li ha delle perdite o la parte è indolenzita e dolorante e necessitante di cura.

Daf si definisce sociopatica ma mica sbaglia, non per lei eh, ma per tutti credo, pure io mi sento sociopatica e sono in una fase che vorrei andare in un eremo a contatto solo con la natura, sarà forse solo un'istinto di sopravvivenza che mi avvisa....? Funzionerebbe?
Conosco una persona che tra un lavoro va in convento a pregare si chiude li e ci sta per due, tre settimane in silenzio e meditazione pare che gli giovi molto.
Questo sarebbe sano egoismo o solo egoismo?
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