Discussione: Il vizietto
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Vecchio 10-03-2010, 10.36.06   #1
griselda
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Predefinito Il vizietto

Dna o trasmissione, sono la mamma che mi è stata trasmessa e la figlia che sono diventata e rimasta.
Premessa per fermare un'idea che mi è venuta.

C'è stato un passaggio nella mia vita che poi alla fin fine non è mai avvenuto.
Queste sono sensazioni.

Mia madre, la riconosco in me, mi ha accudito in modo quasi ossessivo sino ai cinque anni credo. Per ossessivo intendo che non mi lasciava sola un attimo (a meno di cause di forza maggiore come quando si è ammalato mio fratello ed ero piccolissima mi pare avessi due anni) quando poi ero neonata, ricordo che mi raccontava che se stavo male e piangevo lei piangeva con me. Rimaneva li a guardarmi quando dormivo, e appena aprivo gli occhi lei c'era, insomma credo che il distacco dalla pancia alla fuori già non è stato fatto decentemente, ma si è protratto ancora per molto tempo.
Poi c'è stato l'asilo, trauma, (asilo esperienza stranegativa con una suora arpia) primo o se teniamo conto di quando avevo due anni secondo, distacco negativo come memoria.
Poi il lavoro di mia madre altro distacco anche se era raggiungibile ma non più a mia disposizione come prima.
Poi la scuola (vissuta come distacco non accettato) e li ci fu un cambiamento da parte di mia madre ancora peggiorativo di distacco da me. Beh io crescevo, lei lavorava ed io mi sentivo trascurata. (Ma sarà stato poi vero, oppure era solo la differenza tra il trattamento iniziale a cui ero abituata e quello che poi per forza di cose deve subire un cambiamento graduale di crescita per sviluppare l'autonomia del bambino?) Il poco o nullo dialogo credo che non abbia permesso di digerire questi cambiamenti, questi passaggi di stato.

Più crescevo e più mia madre prendeva le distanze da me. (almeno io la vivevo così, non avevo digerito che crescere volesse dire anche affrontare cambiamenti)
Inoltre dovevo esseremi accorta della differenza tra la solita routines e i momenti in cui mi ammalavo oppure creavo qualche problema in generale. In quei momenti LEI tornava ad essere la mia mamma di una volta. Solo in quei momenti ritornava a darmi attenzioni ormai per lei obsolete.

Bon

Credo di non aver cambiato una virgola da allora ad adesso.

IOIOIOIOIO se smetti di darmi attenzione io faccio casino, mi ammalo o litigo o pianto su un tale putiferio che mi DEVI dare retta per forza.
Poi anche se sei arrabbiatissimo/a con me mi sento comunque meglio di prima, perchè sono riuscita a rinconquistare la tua attenzione. () Per gli altri sono pazza e te credo chiedo scusa a tutti quelli che sono passati attraverso questa mia follia

Poi ho trovato anche altri modi per ricevere attenzione ma poi però se me la toglievano o la diminuivano mettevo sempre in ballo quel meccanismo.
Non puoi smettere di darmela, non puoi diminuirla perchè altrimenti ti detesto e ti pianto giù un casino.
IOIOIOIO devo, voglio essere il centro della tua attenzione, insomma un egocentrismo infantile che non è mai stato accettato compreso e superato.
Una bambina incavolata che non è mai riuscita a fare il salto, perchè ancora è lì ferma a chiedere a sua mamma di tornare ad essere la mamma ossessiva di attenzione che era stata i primi anni della mia vita.
(oddio ho fatto UGUALE vabbeh meglio che per ora non ci penso )

Bon e adesso cosa faccio?
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