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Vecchio 04-10-2009, 10.42.52   #1
dafne
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Predefinito Bussa e ti sarà aperto, chiedi e ti sarà dato

Stavo seguendo i miei pensieri ragionando sul mio rapporto con la religione quando sono incappata in questo ricordo.

Chiedi e ti sarà dato.
La cosa se riferita a me mi piace moltissimo ma la musica cambia quando la estendo, quando la allargo al resto del mondo, quando ingloba anche e senza alcuna distinzione, chi potrebbe non meritarselo.

Ora, al di là della frase che nel suo contesto religioso probabilmente ha un suo senso e una sua discriminante l'argomento si presta bene a cogliere quel concetto di "merito" che mi tocca e mi imbriglia sempre tantissimo.

Meritare di essere trattati in un modo o in un altro dipende sempre dal nostro atteggiamento e anche, a volte, alla nostra appartenenza a un determinato stato sociale. Il merito è origine e fonte delle nostre gratifiche e delle nostre colpe (quante cose non ci "meritiamo"?)

Persino il mio senso di giustizia è fortemente impregnato dal concetto di merito e anche la mia rabbia si nutre di casi in cui qualcuno ha avuto senza merito o qualcosa è arrivata senza di esso.

Ma come si misura il merito?
Io credo di misurarlo in buona parte su quanto mi è stato insegnato, su comportamenti molto meritevoli e altri no ma intravedo anche una sorta di parametro personale, una sorta di righellino mio interiore destinato a me.
Inoltre ho la sensazione che nel tempo, negli anni, il concetto di meritò nella società sia cambiato, ho come la sensazione che si misuri su altri valori, perlomeno il merito più superficiale, quello dell'appartenere a determinati gruppi.

Perchè anche appartenere a un determinatio gruppo, alla fine, coinvolge il merito di essere come..fare come...avere direi, più che essere..

Bon, l'argomento l'ho appena intravisto, spero di non aver ciccato sezione, ci penso su ancora un pò e ci torno.

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