Mi hai fatto venire in mente un brano di un libro di Castaneda dove Don juan lo fece correre di notte per una collina in discesa mi pare che acuisse i sensi al massimo e sviluppasse qualcosa il correre ad occhi chiusi.
Io l'ho fatto una volta in una cantina al buio e mi sono spaccata un sopraciglio ho beccato una zuccata diretta contro un spigolo e sono svenuta, quasi del tutto, presa appena in tempo.
Quindi in effetti riuscire a lasciarsi andare e chiudere gli occhi lo sento come un affidarsi a quella stessa natura dove stavi correndo.
Gli occhi riempiono il cuore del bello e l'atto di chiuderli è come il trattenerlo il più a lungo possibile dentro di sè e con esso continuare a correre come se fosse il carburante per muovere gli arti in quel momento e creare con l'armonia del fuori allo stesso modo il dentro miscelandolo in un tutt'uno.
Momenti stupendi...sì