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Vecchio 20-03-2007, 22.59.37   #18
Ray
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Originalmente inviato da Sole Visualizza messaggio
Infatti c'è da dire che non si gioca mai da soli.. se sono responsabile di ciò che comportano le mie scelte l'altro lo è altrettanto.

Magari fosse così... occhio, non sto dicendo che non è vero, la frase andrebbe benissimo se non ci fosse quell' "altrettanto"... se fosse "ognuno è responsabile in base al suo grado di consapevolezza" (che poi è il discorso che faceva Uno).

Alla fine sono vere entrambe le cose. In un rapporto con giochi di ruolo taciti nati da bisogni proiettati (quindi il 99,9% dei rapporti, oggi sono ottimista) si è in due a giocare e si è in due ad essere responsabili.
Il conto da pagare di cui parla Max è dato dalla differenza (sottrazione) della responsabilità di uno e dell'altro. Quello più consapevole è quello più responsabile. Tolta la responsabilità dell'altro quel che resta è debito. Debito verso l'universo. E se si è svegli arriva un momento in cui quel debito "pesa" e avanziamo lenti e con le spalle curve.

Per capire meglio il discorso farei il tentativo di allargarlo anche ad altri tipi di rapporti non di coppia e magari buttando li un esempio che se no si banalizza troppo.

Per quanto riguarda il mio lavoro c'è una persona a cui devo molto (si anche usa dire così, toh). Questa persona in molti modi, direttamente e indirettamente, mi ha insegnato un sacco e non solo, mi ha agevolato e alla fin fine mi ha permesso, quando poi ho camminato interamenta da solo, di costruirmi una situazione che mi andava bene e che mi faceva da base per costruire altro. E' stato un maestro se vogliamo, con la m minuscola finchè volete, ma pur sempre maestro. Pur se minuscola questa m gli/mi ha permesso di migliorare me stesso anche direttamente e non solo grazie al migliorare le mie capacità lavorative... come spesso accade in queste cose, molte cose che si imparano ti aprono gli occhi anche su altre e su te stesso.

Ovviamente c'era anche un rapporto di stima e di amicizia il quale, pur se non finito per motivi particolari si è come assopito per motivi contingenti. Come dire che siamo ancora "amici" ufficialmente ma in realtà non ci si frequenta. Se ci si incontra magari si parla con l'intimità e l'intensità di un tempo ma il frequentarsi ha, diciamo, esaurito il suo senso di essere e non ci si cerca.

Ora, non metto in dubbio che anche lui abbia preso, che ci sia stato scambio, tuttavia il bilancio obiettivo è a mio debito. Come mai potrei pagare questo debito? Poteri pagarlo direttamente a lui? Come potrebbe chiudersi un circolo tipo quello ipotizzato da Uno (posto che non si può mai dire che in futuro non si chiuda anche direttamente, non si può certo farne conto).

Altre domande avrei, ma per adesso mi interessa la vostra opinione in merito. Credo anche che questo esempio renda più facile l'analisi dato che toglie per un attimo quel coinvolgimento emotivo particolare che si verifica confrontando il discorso con le proprie esperienze personali di coppia... poi ritrasportando magari impariamo tutti a vedere meglio...
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