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Vecchio 23-08-2006, 12.51.59   #2
Ray
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Anche se ci sarebbero da chiarire altri punti "teorici" appena accennati più su, tipo i motivi per i quali determinate conoscenze vengono affidate al popolo e i meccanismi scelti per farlo, forse è più interessante provare un esempio dal quale magari si può intravedere quanto è possibile ricavare dalla saggezza popolare (che poi popolare non è).

Avete presente il giochino del contadino che ha un cane, una capra e un cavolo da portare dall'altra parte del fiume e ha una barca con la quale può portare solo uno dei tre alla volta e non può lasciare soli cane a capra (cane mangia capra) e capra e cavolo (capra mangia cavolo)?

Se cerchiamo l'origine di questo giochetto arguto finiamo in mezzo all'oceano. Anche se a naso direi oriente... dire oriente è dire nulla, dato che sfido chiunque a trovare una collocazione tradizionale o addirittura un autore. Inoltre sto giochetto è denso di significati "esoterici", anche se a prima vista non pare.

Prima di tutto la soluzione, per chi ancora non la sapesse. Il problema sta nella capra. Non può stare da sola ne col cane ne col cavolo. Quindi il contadino deve portare la capra, tornare indietro, prendere il cane (o il cavolo), portarlo dalla parte della capra, riportare la capra indietro, prendere il cavolo (o il cane) e lasciare la capra, portare il suo passeggero e tornare da solo a prendere la capra. Un po' laborioso forse, ma meno fatica di così è impossibile.

Come ho detto prima il giochetto non insegna solo un meccanismo arguto... invece questo meccanismo, seppur utile, ne rappresenta solo la parte più superficiale del suo significato.

Bon, lascio per ora al vostro intuito e alla vostra capacità simbolica di trarre profitto da questa cosa... poi cmq ci torno... ah un suggerimento per i gurdjieffiani: Ouspensky il contadino lo chiamerebbe "amministratore delegato"...
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