Discussione: Macchina da scrivere
Visualizza messaggio singolo
Vecchio 07-06-2008, 14.29.05   #1
Uno
Amministratore
 
L'avatar di Uno
 
Data registrazione: 28-05-2004
Messaggi: 9,693
Predefinito Macchina da scrivere

Intanto una riflessione che mi viene ora, all'epoca non ci ho mai pensato, perchè macchina da scrivere e non macchina per scrivere?
Non è una domanda retorica, non ho proprio idea.
Ma veniamo all'argomento vero e proprio, quando ero bambino il computer personale (personal computer= pc) non esisteva, iniziavano a girare i primi computerini (per chi sa e ricorda commodore, vic20, spectrum, etc) quando avevo superato i 10 anni, ma erano più o meno giochi per bambini di famiglie non dico ricche ma che potevano spendere qualcosa in più. Però pur non venendo da una famiglia di professionisti, c'era in casa una macchina da scrivere, quella che forse in italia (ed anche all'estero a giudicare da ciò che ho trovato cercando una foto) è stata La Macchina Da Scrivere un pò per tutti in quel periodo l'olivetti 35 (allego immagine).
Come dicevo, pur non essendo una famiglia di professionisti, semmai di operai, quando capitava di dover scrivere una lettera ufficiale per qualche burocrazia ecco che si tirava fuori dall'armadio, nella sua valigetta di plastica nera, ciò che permetteva di scrivere ordinatamente e far la figura di non essere socialmente troppo privi di peso.
La preparazione era una sorta di rituale, cosa che mi suscita un misto tra tenerezza, commozione e ilarità pensando a come oggi usiamo pc, fax e cose che all'epoca sarebbero state da multinazionale, ufficio del multimiliardario.
I nastri di inchiostro, nonchè i fogli A4 immacolati erano un bene da non sprecare, non c'era il centro commerciale dove oggi se ne compri un bancale costa più fartelo consegnare che il prezzo dei pacchi, lunghe e sofferte brutte copie prima di passare in bella dattiloscritta.
Con queste premesse immaginerete che i primi battiti li ho potuti fare solo qualche anno dopo quando le cose stavano già molto velocemente cambiando, beh vista la giovane età non ho fatto in tempo a usarla per scrivere qualcosa di importante, eppure il ricordo mi sarebbe rimasto impresso anche se io fossi stato uno dei più inconsapevoli smemorati. Il ticchettio dei tasti, il rumore inconfondibile del carrello per andare a capo a cui dopo un pò di pratica si dava un colpo secco e deciso con fare autoritario di chi è padrone del mezzo, sono atmosfere che rimangono dentro.
Tant'è che, non so se ricordate, sui primi pc, giravano dei software che alla battuta dei tasti simulavano un rumore prodotto dall'altoparlante (non erano stereo) simile a quello dei tasti di una macchina da scrivere... l'effetto era ridicolo ed infatti io l'ho disattivato subito.
All'epoca i professionisti usavano già macchine da scrivere cosiddette elettroniche (in realtà erano elettriche e basta nella maggioranza dei casi, ma faceva "figo" chiamarle così).
Beh debbo dire che pur non essendo vecchio appartengo ad una generazione di confine che ha vissuto (e che vive) grandi cambiamenti in pochissimo tempo, sono certo che
un giorno anche i pc che ora usiamo saranno cose da matusalemme, forse ne avrò ricordi simili, anche considerando il potenziale umano che mi permettono di assaporare per esempio con internet e tutti voi... eppure la macchina da scrivere, seppur poco usata, ha un posticino nei labirinti della mia memoria.
Icone allegate
Clicca sull'immagine per ingrandirla

Nome:  Olivetti_LETTERA_35.jpg
Visite: 966
Dimensione:  62.4 KB  
Uno non è connesso