Discussione: Opera al nero.
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Vecchio 12-09-2008, 01.19.00   #4
Sole
Conosce ogni vicolo
 
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Banalmente mi viene in mente la discesa dei raggi di creazione che per poter risalire devono necessariamente trovare il desiderio di luce sprofondando nel lento e freddo e lontano odore di Dio. Così i raggi del sole per tornare indietro si scontrano con la terra e rimbazano risalendo.
Questo sprofondare nella "interiora terrae" , dentro di noi, verso la parte più profonda ed oscura, verso in ostri demoni, è il caricare la molla che senza tale spinta non potrebbe compiere il lancio verso le altre opere.

Poi in un certo senso potrebbe essere vero che nel momento in cui si vive il Nero si sta assaggiando il Bianco, ma penso che non si percepisca neppure il Rosso e se si, sia davvero difficile resistere, non credo che il corpo possa reggere la tensione ancora nel pieno Nero, ancora non pienamente controllato, ne tantomeno lo possa la psiche.
Ogni cosa a suo tempo.
Tornando all'interconnessione tra le diverse opere, se creo tensione nel Nero sto smussando e cercando di trasformare la pietra (rectificando lapidem) e quel rectificando in qualche modo mi spinge al Bianco ma ancora non ho le armi ne la chiave, in questo senso le vede connesse e non credo che si possa mai dire di essere l'Opera senza una delle opere.
Per questi motivi sono d'accordo con chi dice che l'Opera inizia con il Nero e non da altre parti, è li che si crea la base. Senza tale spinta e senza tali basi non c'è il movimento concreto.. noi diciamo che ce la raccontiamo e diventiamo vittime e facili prede dei demoni.

In ogni caso qui parliamo di Nigredo...
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Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
Sole non è connesso